La serie D regala delle perle memorabili che restano tra i ricordi (se potessimo riassumere con una emoji utilizzeremmo quella del ragazzo con una mano sul volto): la stagione era quella 2014/2015, ovvero con Campitiello presidente e Favo/Battistini/Cazzarò in panchina. Parliamo di maglie, ma non quella azzurra contestata dai tifosi a Manfredonia (parentesi nera per il Taranto), ma di quella del portiere Gallo della Scafatese. Il Taranto di Battistini insegue la Fidelis Andria, l'allenatore romano ha già ottenuto due vittorie in casa e un pareggio a Bisceglie. A Scafati il Taranto cerca la vittoria per non perdere il treno delle prime, i tifosi sono tutti concentrati (in TV) a spingere i rossoblù guidati da Prosperi e da un Genchi goleador indiscusso.

Dopo pochi minuti un dettaglio ci rapisce... Gallo, il numero uno campano, indossa la maglia del Napoli. L'ilarità si scatena e partono le prime tesi: "avrà dimenticato la maglia a casa!", "forse la moglie non gliela ha lavata"... chissà. La motivazione viene fornita in serata, quando la società riferì che c'erano problemi "cromatici" tra le maglie del portiere e quelle del direttore di gara. Una decisione che comunque fece arricciare il naso allo sponsor tecnico dei campani, la Givova.

Non fu l'unica volta che la Scafatese utilizzò quei completini: qualche mese dopo, in Eccellenza, nel derby contro la Scafatese 1922, tutta la squadra scese in campo con i completi del Napoli, sostituendo solo lo stemma sociale. Per la cronaca, a gara finì 1-0 per l'US Scafatese.

Questo il tabellino della gara contro il Taranto.