AS TARANTO - INTERVISTA

Giuffredi, 'Scarpa? Al Taranto non interessa...'

Paradossi di mercato, parla Giuffredi: A loro non interessa'
   Alessandra Carpino

27 Luglio 2011 - 10:22

Tempo di lettura: 4 minuti

La solitudine del guerriero. Una strana attesa filtrata attraverso sudore e pensiero. Un rapporto bruscamente, forse enigmaticamente interrotto, che potrebbe addirittura incanalarsi nel ripristino, ma solo per quieto vivere e per dovere di burocrazia. Il nome di Francesco Scarpa è l’unico a non comparire nella corposa lista dei convocati rossoblu, già alle prese con strategie e test nel ritiro estivo di Pieve di Cadore. Eppure risulta appuntato su parecchi taccuini in ogni categoria: pezzo pregiato, l’attaccante originario di Castellammare di Stabia, nonostante l’avventura in chiaroscuro nelle fila del Taranto (lo volle fortemente ed ottenne l’ex diesse Danilo Pagni nell’agosto del ’09, breve periodo della co-gestione Blasi-D’Addario, ndr) e la rivincita in laguna, lì a Portogruaro, in uno scorcio della storica quanto drammatica stagione in serie cadetta, che l’ha visto protagonista dallo scorso gennaio. Quasi un intrigo, quello che rischia di svilupparsi sull’asse campana-pugliese. Dal primo versante, sussurri prepotenti di un imminente ritorno alla casa madre Paganese, persino di un sogno (nemmeno così proibito, visti i fasti di pochi anni addietro) coltivato dal Salerno Calcio, società costruita sulle ceneri della fallita Salernitana 1919, pronta a ripartire ed imporsi nel Cnd sotto l’egida dell’istrionico Claudio Lotito, presidente della Lazio e socio dell’imprenditore Marco Mezzaroma (fresco sposo del ministro Mara Carfagna, ndr), promotore del progetto.

Stiamo cercando alternative al Taranto- non si nasconde Mario Giuffredi, manager di Francesco Scarpa- Di comune accordo con la dirigenza ionica, Francesco ha ottenuto di allenarsi privatamente per un certo periodo. Che è diventato inevitabilmente lungo: a meno che non accada qualcosa a stretto giro, forse già in settimana il giocatore potrebbe raggiungere il ritiro dei rossoblu ed aggregarsi al gruppo per svolgere una preparazione corretta”. In fondo, il legame fra Scarpa ed il club dei D’Addario è ancora marchiato a fuoco: “Il Taranto è stato chiaro: non si profila un ritorno di Francesco Scarpa in organico- ammette Giuffredi- Al Taranto il mio giocatore non interessa, ed a lui non fa piacere essere in stand by. Stiamo lavorando e valutando le situazioni, le offerte concrete: nessuna dalla serie B, varie dalla Lega Pro. Per correttezza, preferisco non fare nomi”. Uno però è di rigore: Paganese. Sul fronte azzurrostellato, l’affare è dato per certo. “E’ un discorso che parte direttamente da lì: non credo sia fattibile, non esistono le condizioni: Scarpa è reduce dalla B, non può scendere eccessivamente di categoria (la Paganese è retrocessa in Seconda Divisione, ndr)- fredda ogni entusiasmo Mario Giuffredi- Non smentisco che la dirigenza campana me l’abbia richiesto espressamente, ma sa che si tratta di una situazione delicata. E se il diggì D’Eboli pensa di poterla risolvere così facilmente…”. Insomma, sembra un gioco delle parti, in cui nessuno vuole sbilanciarsi: “Il mio rapporto col Taranto è tuttora buono- continua il procuratore- Ma non sono abituato a provvedere alle risoluzioni dei contratti dei miei assistiti. Francesco vanta ancora due anni di contratto (scadrà nel 2013, ndr): o si rintraccia altrove una società favorevole ad accollarsi l’intero biennio, o si potrebbe provvedere ad un altro prestito, come accaduto a gennaio”. L’ipotesi Portogruaro è da scartare, visto il feeling immediato dell’attaccante con la piazza veneta? “Ripartendo dalla Prima Divisione, il Portogruaro costruirà una squadra di ragazzi: non ha le ambizioni né la disponibilità economica per permettersi ancora un calciatore del calibro di Scarpa”. Ed una certa malinconia, il geniale Francesco la nutre nel suo eremo partenopeo: le sue qualità ed i suoi tocchi di palla, in un modulo votato all’arrembaggio come quello concepito da Dionigi, potrebbero essere “rispolverate” con successo. “Francesco moralmente è morto- spiazza il suo agente Giuffredi, con toni forti- Non riesce a rassegnarsi, né a capire perché non gli sia concessa una chance, un modo di compattare il rapporto. Un giocatore come lui fa comodo ad ogni squadra. Ma non ci è stata mai fornita una vera spiegazione sull’ostracismo. Forse non c’è. Forse si tratta solo di un capriccio”.

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