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Massimo Buzzacchino |
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Game over? Non bastano 400 cuori rossoblù che dalle prima luci dell’alba si sono mobilitati per vedere la squadra della propria città percorrendo tra andata e ritorno ben 6 ore di macchina, non bastano tantissimi ultrà a dipingere e cospargere d’ aria ionica un intero settore riservato loro. Ci pensa il Taranto a mandarli e rispedirli via a casa con una prestazione dilettantistica condita da scarsa motivazione e con bassissima concentrazione. I supporter non ci stanno ed a fine gara inizieranno una contestazione vivace ma comprensibile contro la società.
Che la partita non fosse facile lo si sapeva, così come conoscevamo quel campo ostico di Vallo della Lucania che fermò e rallentò la corsa anche al Matera ma mai probabilmente ci saremmo attesi una prestazione così deludente da parte del Taranto che sottovalutando gli avversari ha dato vita ad un pomeriggio da dimenticare con il piglio della determinazione da ricercare in un chissà dove. Dura 7 pochissimi miseri giorni il tempo da “capolista” , lì, su in cima a guardare tutti dall’alto prima di franare proprio nella fossa dei leoni a Vallo della Lucania in quel di Campania.
Una partita pessima senza orgoglio senza cuore con cotanta ingenuità: oltre il danno anche la beffa per lo squalificato Caiazzo che non potrà esserci nel prossimo match. Adesso la vetta scivola a meno tre, mentre sul web iniziano a girare le critiche per una squadra che nelle gare più importanti diventa impotente e troppo piccola. I tifosi sono gli unici vincitori "meritiamo di più", "rispettate i nostri colori", "per la maglia", "Taranto siamo noi", non smettono mai di cantare anche sul 3-1 , quando la speranza di rimontare era oramai fuggita altrove. Un Taranto che si “chianta” contro il monte Gelbison seppur sia trainata dai tifosi che nonostante il risultato negativo sicuramente si faranno sentire più forte domenica prossima, nonostante tutto, nonostante meritano più rispetto. Da oggi inizierà per sette giorni la settimana dell’orgoglio rossoblù con diverse iniziative tra tifosi, fondazione Taras e società, chissà se non sarà un modo per riscoprirci ancora tutti uniti e continuare a lottare fino alla fine.
Domenica prossima ci sarà anche la giornata “Pro-Taranto”, pagheranno tutti, insieme a sostenere il Taranto nelle difficoltà e nelle insormontabilità perché probabilmente se non dovessimo vincere domenica timbreremmo la resa dei conti. Se sul campo scendessero i tifosi, probabilmente saremmo in serie B, ma domenica scenderanno gli uomini rossoblù, quelli che con la Gelbison erano lontani da quella squadra che tempo fa ha battuto con grande personalità in casa allo “Iacovone” il Marcianise o Brindisi. Sul web ci sono tifosi che gettando la spugna affermando che il campionato sia comunque chiuso; pensieri di resa assurdi anche se nonostante non sia la matematica a condannarci , ci sarebbe una logica beffarda: se perdiamo 3-1 in un campetto tranquillo giocando praticamente in casa con 400 tifosi dietro, come ne usciremo in trasferta con le blasonate Monopoli e Marcianise? Domenica prossima contro il Matera, per vincere o per vincere, altrimenti finirà come ogni dannato anno, tanto sforzo per poi vedere protagonisti le altre squadre. Meno 6, countdown partito, prepariamoci e attrezziamoci per un finale da infarto. Tra 7 giorni l’ultima chance passa proprio dallo “Iacovone”!