Un giorno da ricordare. Una mattinata di fede, sorrisi, condivisione, riflessione. I due Club Panathlon della città di Taranto hanno voluto “anticipare” gli auguri per la Santa Pasqua incontrando l’Arcivescovo di Taranto, S. E. Mons. Filippo Santoro, per una visita attesa e coinvolgente.
L’incontro si è tenuto nella sala conferenze dell’Arcivescovado e ha riunito le due folte delegazioni guidate rispettivamente da Gino Festinante e Luigi Pulpito, past president e vice presidente del Panathlon Club Taranto, e da Giuseppe Candreva e Paolo Buglione di Monale, presidente e vice presidente del Panathlon Club Taranto Magna Grecia.
La riunione, durata oltre trenta minuti, è cominciata con la presentazione del Panathlon Club Internazionale e dei suoi valori, improntati allo sport sano, al fair play, all’amicizia.

Pulpito ha sottolineato l’importanza dell’opera svolta dal Vescovo per il risveglio delle co-scienze e ha indirizzato un plauso a Mons. Santoro per la diuturna opera svolta a favore della cittadinanza.

Candreva ha riassunto sinteticamente la storia del Club più giovane e ha illustrato i pros-simi appuntamenti da organizzare nel corso del 2014: in particolare ha ricordato la volontà di realizzare un Seminario dedicato al Manifesto educativo per lo sport, firmato dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Sua Eccellenza ha immediatamente accolto l’invito a partecipare all’evento e a relazionare sulla funzione educativa della disciplina sportiva.
In seguito l’Arcivescovo Santoro ha ringraziato i soci del Panathlon per l’impegno assunto per il rilancio ed il miglioramento del tessuto sociale del territorio ed ha impartito la Benedizione ai presenti.
Il momento dei saluti e delle fotografie ricordo di rito è stato preceduto dalla consegna dei doni: i Club hanno donato all’alto Prelato due quadri serigrafati, raffiguranti Chiese sto-riche della città.

I Panathlon Club si confermano realtà viva e presente del territorio. Nel nome dello sport e dell’amicizia che caratterizza la vita del P. C. Taranto e del P. C. Taranto Magna Grecia, ad una pur fisiologica “competizione”, si accompagna uno spirito di comunione e collabo-razione che rende gioioso e piacevole ogni appuntamento unitario, permettendo l’organizzazione di manifestazioni di primario interesse per tutti.