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Carlo Esposito |
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Lodevole iniziativa quella che ha visto presso il salone di Rappresentanza della Provincia, la "Commemorazione del 37esimo anno della morte di Carlo Di Donna - 1^ capitano del Taranto". L'evento, organizzato dal figlio del compianto calciatore rossoblu Gianni, si è svolta al cospetto di pochi ma lodevoli ed interessati spettatori.
Carlo Di Donna, cittadino onesto e sportivo dalle eccellenti qualità, nasce a Molfetta il 9 aprile del 1906, da una famiglia di commercianti. Svolge tutta la trafila sportiva nelle giovanili della Pro Italia tarantina fino ad esordire nelle fila della prima squadra, nel corso della stagione 1922-23. Gioca con la maglia biancoverde fino alla stagione 1925-26, per poi approdare (sempre indossando una maglia biancoverde) nelle fila dell'Alba-Audace Roma nella stagione 1926-1927 nel campionato che oggi chiameremmo semplicemente serie A. Tant'è che l'Alba-Audace Roma diventerà, di li a poco, l'attuale squadra della Roma.
Nello stesso periodo però, a Taranto, sta prendendo forma ciò che il Direttorio (ovvero l'attuale organo che oggi chiameremmo FIGC) sta proponendo da tempo: cercare di unificare più società sportive di uno stesso territorio. È infatti volontà del Direttorio diminuire le società calcistiche per aumentare il tasso tecnico dei campionati di categoria. Ed anche se a Taranto la rivalità tra Audaciani e Proitaliani è sentita, i calciatori, che cominciano a "campare" di "inizio di professionismo" premono anch'essi per la fusione delle due società, in modo da ridimensionare le due rose e sperare in un ingaggio più alto. Ufficialmente tutto questo avviene l'11 luglio del 1927, allorquando "con fascistica rapidità le due società tarantine della Pro Italia e Audace si sono unite in un unico sodalizio sotto la ferma volontà del prefetto della Provincia comm. ALBINI e la sagacia del segretario federale avv. BLANDAMURA, sotto la denominazione di Associazione Sportiva Taranto" (tratto dal documento originale del 13 luglio 1927 de "La Gazzetta di Puglia").
Non riuscendo a resistere ai richiami della bellissima Taranto, l'anno successivo cioè nella stagione 1927-28, Carlo Di Donna torna nella città dei 2 mari per disputare (questa volta con la maglia rossoblu) il campionato di I divisione Sud girone D (l'attuale serie B) collezionando 11 presenze e diventando (in virtù della sua carriera in serie A l'anno prima, del suo bagaglio culturale e per le sue attitudini umane) il primo capitano del Taranto all'età giovanissima di 21 anni.
Nelle stagioni successive, un infortunio di banale entità ma complicato per il periodo storico, ne pregiudicherà la carriera, relegando il Di Donna a 2 sole presenze nelle 2 stagioni a seguire. Si ritirerà dall'attività sportiva. Carlo di Donna si spegne a Taranto il 15 febbraio del 1980. L'excursus della carriera sportiva, così come il susseguirsi degli oltre 100 capitani del Taranto nel corso della gloriosa storia rossoblu, sono stati sapientemente e compiutamente decantati dal sempre bravo e appassionato storico del Taranto Franco Valdevies che con foto, filmati, maglie storiche, fasce da capitano e racconti inediti ha coinvolto il pubblico presente, strappando anche delle considerazioni ai tesserati del Taranto Sampietro e Pambianchi (ultimo capitano del Taranto in ordine temporale), e al sempre disponibile General Manager De Poli, ospiti della serata.
La figura storico politica del Carlo Di Donna sindaco di Taranto nel biennio 1949-50 è stata raccontata dal prof. Guadagnolo. Per gli intervenuti alla serata, la sicurezza di aver trascorso 2 ore profumate di storia e di passione rossoblu. Per i volenti o nolenti assenti, la consapevolezza di non aver colto ancora una volta che il Taranto andrebbe vissuto oltre i 90 minuti domenicali, stimolati se non dai risultati degli ultimi 25 anni, magari da chi crede nella ricostruzione storica di ciò che siamo stati. Ma rendere omaggio e merito alla storia del Taranto è... tutta un'altra storia.