GIRO D'ITALIA 2017

A Bergamo vince Jungels. Quintana secondo con Domoulin ancora in rosa

Martedì dopo il riposo si scala lo Stelvio
   Andrea Loiacono

21 Maggio 2017 - 19:34

Tempo di lettura: 4 minuti

Bob Jungels della Quick Step si è aggiudicato la quindicesima tappa dell'edizione numero 100 del giro d'Italia che quest'oggi è giunta a Bergamo. La frazione, abbastanza lunga di 199 Km complessivi, ha preso il via da Valdengo per giungere a Bergamo alta dopo quasi cinque ore di corsa. A trionfare è stato il lussemburgese Bobb Jungerls, già maglia bianca in questa corsa. La corsa è stata contraddistinta da una fuga composta da 10 corridori. Tra questi la maglia ciclamino il grande sprinter Fernando Gaviria. A 59 km dal traguardo il ritardo del gruppo maglia rosa si attesta a 1'45” con gli uomini dell'Orica e della Movistar a tirare in testa al gruppo.

Il primo Gpm di giornata di seconda categoria fa segnare una prima scrematura con il gruppo davanti che rimane formato da quattro corridori. Attardato anche il colombiano Fernando Gaviria il quale viene ripreso a 45km dal traguardo. I cinque corridori di testa sono: Barbin, Rolland, Moreno, Van Rensburg.

Ad un certo punto della corsa pierre Rolland prova a riportarsi sui fuggitivi. I tre corridori che restano al comando sono Rolland, Deignan e Van Reisburg con la strada che sale verso il secondo Gpm di giornata. Van Reisburg taglia per primo il traguardo del Gpm. A questo punto Luis Leon Sanchez si stacca dal gruppo maglia rosa e prova ad inseguire i fuggitivi.

Ma dopo l'ascesa arriva una strada ricca di tornanti in discesa che sono caratterizzati dalla caduta di Quintana il quale sbaglia la traiettoria di una curva e finisce giù. A questo punto Domoulin leader della corsa ferma l'andatura dei suoi compagni e attende il colombiano. Da questo momento in poi comincia la salita di San Salvatore, inizia a salire anche il gruppo. Nel frattempo Quintana è costretto a un rapido stop per cambiare la bici.

A 33Km dall'arrivo sono 24 i secondi di distacco dai battistrada con Leon Sanchez e Rolland che si portano sui fuggitivi. A 30 Km dal traguardo ci sono 5 uomini al comando. In testa al gruppo gli uomini della Orica Scott per Adam Yates. Comincia l'ennesima discesa con 12 km di strada in picchiata prima dell'ascesa verso Bergamo. Nella discesa altra caduta con Davide Formolo a farne le spese. A 11 km dall'arrivo sono 21 i secondi di svantaggio. A questo punto c'è ancora un sussulto con Kangert il quale nel tentativo di attraversare un'isola pedonale travolge un palo della segnaletica.

Intanto in testa al gruppo La Bahrein Merida di Nibali forza l'andatura e accorcia a 11” il distacco dai battistrada. Tra i più attivi Giovanni Visconti. Nel tratto in pavet a 4km dall'arrivo il primo a scattare è Pierre Rolland con Jungels che si porta alla sua ruota. Anche Nibali nelle prime posizioni insieme a Pozzovivo che forzano l'andatura. Ma è ancora Jungels che rilancia la sua azione e a 1km dall'arrivo si trova davanti. Nel gruppetto di testa del quale fanno parte Jungels, Domoulin, Pozzovivo e Nibali fa parte anche Quintana. Buono lo sprint del colombiano nel finale ma Domoulin lo brucia e va a vincere a braccia alzate. Secondo Quintana che guadagna 4 secondi di abbuoni, terzo Yates. Nibali solo quarto. La classifica generale non cambia con Domoulin che può sorridere in rosa. Domani secondo giorno di riposo prima del grande appuntamento di martedì con la scalata al Mortirolo e allo Stelvio.

Sul traguardo di Bergamo Visconti racconta i momenti salienti della tappa: “Siamo stati bravi a rimanere tutta la giornata nelle prime file, è stata una tappa difficilissima soprattutto nel finale. Personalmente sapevo che la fuga sarebbe andata avanti fino a pochi km dal traguardo. Per quanto riguarda Nibali penso che abbia pedalato molto bene. Nel finale lui era brillante e ci abbiamo provato ma le pendenze non erano importanti.

Raggiante invece Bobb Jungels: “Si è trattata di una vittoria incredibile per me. E' stata una tappa pazza, molto veloce; preferisco questo tipo di corse ad altre tappe monotone. Sono rimasto nelle prime posizioni e poi ho fatto uno sprint perfetto. Ci credevo, non avevo mai vinto allo sprint nella mia carriera. E' stato uno sprint perfetto.”

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