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Roberto Orlando |
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Gira sui social una foto virale del planisfero mondiale con la suddivisione del tifo per la finale di domenica a Mosca: il tricolore blu-bianco-rosso piazzato sulla Francia e la bandiera croata sul resto del mondo e della nostra galassia. Gli “odiati” cugini francesi non raccolgono proprio le simpatie di tutti e forse siamo affascinati sempre dalla storia della “cenerentola” di turno che sale sul tetto del mondo.
Dopo un mese di partite, adesso, siamo giunti davvero alla fine dell’avventura mondiale: una delle due formazioni giunte all’epilogo conclusivo di Russia ’18 domenica pomeriggio (ore 17 ora italiana) alzerà al cielo la Coppa del Mondo dopo la Germania di Lahm in Brasile, quattro anni fa. La Francia, potenza mondiale e una delle nazioni con grande storia europea per le squadre di club contro la Croazia, poco più di 4 milioni di abitanti e tanta tradizione sportiva a livello internazionale. Golia contro Davide, insomma…
Da una parte la squadra di Deschamps, un concentrato di classe e potenza nonostante la buona età media (26 anni); la formazione transalpina ha fatto delle ripartenze la sua arma migliore, sfruttando la velocità di Mbappe. Dall’altra la Croazia, che può contare su indiscussi talenti migliori a livello mondiale, da Rakitic a Modric, da Perisic a Mandzukic.
Questo il percorso delle due squadre:
Francia: esordio ostico contro l’Australia (2-1) e primo rigore concesso dal VAR nella storia della Coppa del Mondo. 1-0 contro il Peru nella seconda giornata e qualificazione assicurata, pareggio a reti bianche nell’ultima giornata contro la Danimarca, in una delle partite più brutte del mondiale. Agli ottavi i “blues” superano con padronanza del campo e con un super Mbappe l’Argentina di Messi (4-3), mentre nei quarti ad aiutare Griezmann e soci ci ha pensato l’uruguagio Muslera con una “papera” che è costato il 2-0 per i transalpini. Forse la sfida più difficile è stata con il Belgio, un’altra squadra accreditata per la vittoria finale. A decidere l’incontro Umtiti di testa su calcio d’angolo.
Croazia: un autogol e un rigore siglato da Modric hanno garantito i primi 3 punti per i “vatreni” contro la Nigeria nella gara di esordio ai mondiali. Il capolavoro croato arriva contro l’albiceleste: Rebic, Modric e Rakitic affondano l’Argentina e garantiscono la qualificazione ai biancorossi. Contro l’Islanda il gol vittoria arriva al 90’ con Perisic (2-1) e parte bassa del tabellone assicurata. Ottavi e quarti di finale da brividi per la formazione di Dalic, entrambi vinti ai rigori: prima la Danimarca (1-1 dopo i supplementari e super-Subasic che para 3 rigori ai danesi), poi i padroni di casa (2-2 e dal dischetto fatali gli errori dei russi Smolov e Fernandes). In semifinale la sfida contro l’Inghilterra si risolve ai supplementari (unica partita dei mondiali conclusasi ai 120’) con le reti del “man of the match” Perisic e di Mandzukic.
Francia – Croazia sarà l’ottava finale tutta europea. Nei precedenti 4 volte per l’Italia (4 vittorie) e la Germania Ovest, 2 per Ungheria e Olanda:
1934: Italia – Cecoslovacchia 2-1
1938: Italia – Ungheria 4-2
1954: Germania Ovest – Ungheria 3-2
1966: Inghilterra – Germania Ovest 4-2
1974: Germania Ovest – Olanda 2-1
1982: Italia – Germania Ovest 3-1
2006: Italia – Francia 1-1 (5-3 dcr)
2010: Spagna – Olanda 1-0
L’arbitro: il successore di Rizzoli, direttore di gara della finale del 2014, sarà l’argentino Nestor Pitana. 43 anni, istruttore di educazione fisica, ha già arbitrato la gara inaugurale Russia – Arabia Saudita e, tra le altre, le due finaliste (Croazia – Danimarca e Uruguay – Francia). È il secondo argentino a dirigere una finale dopo Horacio Elizondo nel 2006; internazionale dal 2006, ha diretto partite nella Coppa del Mondo U-17 nel 2013, in Brasile 2014, in Coppa America, alle Olimpiadi di Rio del 2016 e in Confederation Cup nel 2017. I suoi assistenti per la gara finale del mondiale russo saranno i suoi connazionali Maidana e Belatti.
Nella finale per il terzo posto due grandi deluse, il Belgio migliore di sempre e la sorprendente Inghilterra di Kane. Le due formazioni hanno comunque le basi per poter pianificare gli europei del 2020 grazie a giocatori giovani ma già con una importante esperienza internazionale. La gara sarà giocata sabato alle ore 17 ora italiana e sarà arbitrata dall’iraniano Alizera Faghani.