NUOTO

Benedetta Pilato: 'Obiettivo migliorarsi'

Intervista esclusiva alla vicecampionessa del mondo dopo l’exploit al Trofeo 'Sapio'
   Roberto Orlando

13 Novembre 2019 - 14:57

Tempo di lettura: 3 minuti

L'allerta meteo ha svuotato la piscina Meridiana. La struttura è sempre un brulicare di bambini e di adulti, che nuotano per giocare o mantenersi in forma. In questo rettangolo azzurro si allena da qualche settimana Benedetta Pilato, agli ordini del mister Vito D'Onghia, che la segue in un percorso di crescita in modo scrupoloso, sensibile ed attento. Le prime parole di Benny, come la chiama anche il papà Salvatore, sono: "neanche domani si va a scuola!", con l'innocenza e la spontaneità dei suoi 14 anni. E si, perché in fondo, nonostante si stia parlando di una delle più importanti promesse del nuoto italiano, davanti a noi c'è sempre una ragazza di quattordici anni, che vive la sua età con il giusto spirito ma senza perdere di vista gli impegni con il nuoto.

In un contesto tranquillo, quasi familiare, abbiamo scambiato due chiacchiere con lei, col il coach e con papà Salvatore, che l'ha iniziata al nuoto a due anni. Ne abbiamo approfittato per congratularci per gli splendidi risultati di Genova (ehi, abbiamo stretto la mano alla recordwoman italiana dei 50rana!) e per capire come prosegue il percorso della giovane Pilato.

Benedetta, torni da Genova con un oro, un argento e il nuovo record italiano sui 50rana. Abbiamo assistito a degli incredibili miglioramenti, soprattutto nei 100 rana, dove hai ottenuto il tuo personal best. Sappiamo che ti sei allenata molto per preparare questa gara, ma ti aspettavi una performance del genere al “Sapio”? Che esperienza è stata quella di Genova?
Visti gli allenamenti, un po’ mi aspettavo di migliorare nei miei tempi (soprattutto la mattina, ndr), per quanto riguarda il tempo sui 100rana sono molto contenta. Quella del Trofeo “Sapio” è stata una bella esperienza, anche perché non c’eravamo mai stati a Genova ed era importante come momento di confronto.

Il tempo dei 100rana (1’05.40) è il tempo richiesto per la qualificazione ai campionati europei in vasca corta di Glasgow, il prossimo appuntamento, per il quale eri già qualificata. Che tipo di preparazione ci sarà in vista di questo importante appuntamento?
Si, per Glasgow ero già qualificata, ma aver fatto il tempo richiesto è un grande traguardo, soprattutto per averlo fatto ad inizio della stagione. Ciò significa avere consapevolezza di essere competitiva anche nei 100. A Glasgow vediamo come va, naturalmente è una tappa di passaggio perché l’obbiettivo è quest’inverno (i campionati italiani primaverili).

Da quest’anno ti stai allenando a Taranto, in città, logisticamente più comoda. Che ambiente hai trovato e come va con i tuoi compagni di allenamento?
Mi trovo bene, quasi tutti i ragazzi che si allenano con me li conoscevo da prima, quindi allenarci insieme è una bella cosa. Ci siamo ritrovati nuovamente e sono contenta di questo, siamo un bel gruppo e siamo molto uniti.


Non facciamo auguri, non serve vivere di aspettative: sappiamo che quest'inverno sarà vissuto come deve essere vissuto, senza affanni di arrivare chissà dove. Fino ad ora i fiori che dovevano sbocciare son sbocciati, basta sedersi e seguire gli allenamenti per capire cosa succederà.

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