Maria D'Urso | |
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"Che
fine potrebbe aver fatto l'iconico delfino del Taranto? Che con la sua coda,
fieramente, stringeva il tridente di Poseidone? Con
l'uscita del nuovo sito internet del Taranto, si è scoperto il logo o una parte
di esso, nella homepage: il grazioso mammifero blu a cui c'eravamo tanto
affezionati, a quanto pare, potrebbe essere stato eliminato. "L'innovazione" e
la semplicità prendono il sopravvento sulla tradizione, rinnovandola: di fatti,
si tratterebbe di una colonna dorica, che assume la forma di una "T" stilizzata.
"T" come Taranto? "T" come tradizione? O "T" come truffa? Sentimentale, sia chiaro... dato che la maggior
parte della gente si è espressa negativamente.
Dunque,
quel logo potrebbe essere il nuovo stemma rossoblù, che non è stato ancora
ufficializzato, né tanto meno completato. Nonostante la mancata
ufficializzazione, i tifosi si sono scatenati in una moltitudine di commenti. Anche
noi abbiamo voluto chiedere ai colleghi, cosa ne pensassero di questa nuova
soluzione grafica.
Il giornalista Gianni
Sebastio sulla sua pagina pubblica di Facebook, ha scritto: "Il nuovo logo ha
sviluppato un serrato dibattito ed alimentato polemiche, ai più non piace.
Rinnovare il marchio spesso (ormai sempre), fa parte del nuovo modo di
interpretare il calcio, si chiama marketing. Nuove regole aziendali che non
guardano in faccia nessuno. Non ci sarà mai un nuovo marchio che potrà piacere,
il Taranto è una questione di sentimenti e pertanto l'unico logo che ci
regalerà emozioni sarà sempre il primo. Dunque si parla del marchio e del sito,
tutto ciò però non deve distrarre dall'obiettivo principale: tirarsi fuori da
queste terribili sabbie mobili della serie D. Ergo, dopo il logo, ora servono i
RISULTATI".
Altre opinioni tradizionaliste, come quella del
giornalista Dario Gallitelli di
Cosmopolismedia: "Al di là dell’aspetto
grafico che non mi piace, perché non si riconosce come il logo del Taranto
Calcio, abituato da sempre al delfino per un richiamo della città. Non è
identitario, non lo trovo corretto cambiare nuovamente il simbolo, dopo che negli scorsi anni ci fu un
contest. Ma come accade nella programmazione nell’ambito sportivo, accade lo
stesso per il logo. Non mi piace lo stemma a livello grafico, avrei tenuto
quello precedente, una delle poche cose da salvare nella stagione".
Nicola
Sammali giornalista di Nuovo Quotidiano: "Non lo capisco e sinceramente non mi piace. Non ho colto
neanche il significato, qualora ce ne fosse uno".
Luca Pierri giornalista di Blunote: "Non mi piace, poteva essere una bella idea ma graficamente è pessima diciamo che sembra scopiazzato dal logo della Juventus. A mio parere in questo momento non c'era il bisogno di cambiare il logo ma c'è bisogno assolutamente cambiare il trend negativo del Taranto negli ultimi anni. Noi tifosi vogliamo solo questo, una società solida e vincente. Tornando al logo, come società del Taranto mi sarei affidato ad uno studio di grafica e marketing per elaborare uno stemma moderno attraente e commerciabile".
Mimmo
Galeone ha riportato la sua opinione sulla pagina di Facebook "il
Taranto anni ’70 - ’80 -‘90”: "Nel calcio
personalmente sono un super-conservatore; pertanto qualsiasi cambiamento faccio
sempre fatica a metabolizzarlo. Poi, se devo dare un giudizio anche estetico e
grafico, il nuovo logo non mi entusiasma. Inoltre l'ordine storico dei colori è
rossoblu e non blurosso".
Enrico
Losito di Canale 85: "Le
stilizzazioni non mi piacciono. Preferisco il logo tradizionale, come uno
scudetto, lo stemma. Adesso vanno molto di moda i marchi stilizzati. Mi
definisco un vintage: preferisco il logo – scudetto. Taras.. il delfino.. il
tridente.. un simbolo, un logo che racconti visivamente la nostra appartenenza.
Le nostre tradizioni".
Anche Christian
Cesario del Corriere dello Sport: "Stilisticamente
non è un bel vedere; ci sono solo i richiami ai colori rossoblù e si credo che
si potesse fare di più. L’ultimo logo del Taranto era stato scelto dai tifosi
ed è giusto poter permettere di far scegliere anche a loro, di dar voce in
capitolo, qualora si volesse cambiare lo stemma. Come fu fatto. Anche se si
tratta di un’anteprima, quello ufficiale dovrebbe essere presentato più in là. Ma
per ora vediamo questo e non siamo soddisfatti. Ci vuole qualcosa che
rappresenti la città, un disegno più rilevante e che si avvalga della sua
importanza".
C’è stato, invece, chi come il
giornalista Giovanni Saracino del corriereditaranto.it è più aperto
al cambiamento: "Il logo precedente a
questo mi piaceva tantissimo, perché ricordava quello tradizionale del Taranto
degli anni ’80. Per questo, bisognerebbe aspettare un po’ prima di giudicarlo:
le novità, il cambiamento spaventa un po’ tutti: come fecero i tifosi della
Juventus! Io non lo stroncherei a priori. Sono una persona che accetta il
cambiamento, quindi concludo dicendo: viva la modernità!".
Che
il Taranto abbia voglia di cambiare e lasciarsi tutto alle spalle, non c’è
dubbio. Un po’ come facciamo noi ragazze, stanche del passato e ripartiamo
dall’estetica. Tagliamo via capelli, come se eliminassimo direttamente i
problemi, li tingiamo, per dare un colore diverso alle emozioni cupe.