Stefano Valente | |
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Corri, corri sono le quasi le tre... partiva la sigla di "Tutto il calcio minuto per minuto" ed era festa!
Ovunque si era: in vacanza, al lavoro, nel traffico in città o sulla litoranea, il calcio scorreva nelle vene, bastava un aggeggino, una radiolina e le sole voci dei radiocronisti, coloro che sapevano renderti la domenica splendida tra esultanze ed imprecazioni, tra i vari collegamenti, la mitica voce di Sandro Ciotti o i primi collegamenti di Enrico Ameri, passando per Cucchi, Dotto ed Everardo Dalla Noce, Nesti, Raffa fino ad arrivare ai nostri tempi, si perché c’è ancora qualche ultimo nostalgico che ascolta ancora Scaramuzzino, Carbone e la fatidica voce di Francesco Repice.
Forse chi vi scrive un po' di nostalgia ce l’ha ancora, quel calcio fatto di tecnica che, grazie alla dialettica dei sopracitati commentatori, immaginavi ad occhi aperti divincolandoti per non sbattere.
La Domenica era la giornata dello sport e del calcio per eccellenza, la giornata che attendevi per farti trasportare dalle emozioni in famiglia o con gli amici, la GIORNATA per il calciofilo appassionato che tra un gol di Gigi Riva e la magia del Pibe de oro Maradona, emozioni che la Radiolina sapeva dare!
17.45 l'Italia calcistica e non solo, si fermava, iniziava 90° Minuto, tutti attendevano di vedere le immagini delle partite, la moviola per poter capire se il goal annullato fosse regolare, non esistevano paytv, non esisteva campionato "spezzatino" con anticipi e posticipi, era un altro calcio, un calcio bello, un calcio vero.