SECONDA GIORNATA

Barça incontenibile, Juve ko a Torino

I bianconeri soccombono a Messi e compagni, la Lazio senza 12 giocatori strappa il pari a Bruges
   Armando Torro

28 Ottobre 2020 - 23:30

Tempo di lettura: 4 minuti

Seconda partita da allenatore in Champions League per Pirlo e prima sconfitta contro un avversario di tre spanne superiore. Non basta l'assenza di Cristiano Ronaldo per coronavirus (o quella di capitan Chiellini in difesa) a spiegare la brutta sconfitta della Juventus a opera del Barcellona di Koeman senza Piqué, Umtiti e Coutinho. Il tabellino finale dice 2-0 per i blaugrana allo Stadium, ma il passivo sarebbe stato decisamente più largo se prima e dopo il vantaggio di Dembélé (tiro da fuori area deviato da Chiesa) i vari Griezmann, Messi, Pedri, Alba e lo stesso francese soprattutto avessero avuto più cattiveria sotto porta di fronte a Szczesny.

Perché in area di rigore juventina gli uomini di Koeman hanno potuto toccare 40 volte il pallone e spesso non hanno affondato, quasi come se fosse una partitella di allenamento e non un'importante gara ufficiale di Champions. Al contrario, i tiri nello specchio della porta della Juve, con calciatori discretamente dotati tecnicamente come Dybala, Kulusevski e Chiesa, sono stati la "bellezza" di 0, proprio come a Lione a febbraio. Ne potremmo contare 3, come i gol giustamente annullati a Morata per fuorigioco - sono 4 consecutivi per lo spagnolo, considerato quello col Verona - anche millimetrico sulle imbeccate di Cuadrado, ma la sostanza non cambia. La partita non è mai stata in discussione e l'espulsione per doppio giallo di Demiral ha solo scritto la parola fine con un quarto d'ora di anticipo, anche prima dello sconsiderato fallo di Bernardeschi su Ansu Fati appena entrato in area di rigore per il penalty trasformato da Messi. Con CR7 probabilmente si sarebbe vista più voglia, più aggressività negli uomini di Pirlo, ma qualitativamente la differenza con le big come il Barça è ancora tanta.

Un fallo sconsiderato in area, questa volta commesso da Patric a Bruges, ha teoricamente rovinato l'impresa della Lazio che in terra belga senza 12 giocatori a disposizione per infortuni o positività al coronavirus (tra cui Immobile, Luis Alberto e Lucas Leiva) stava conducendo grazie al tiro mancino di Correa ed è stata raggiunta sul finire del primo tempo dal rigore realizzato da Vanaken. Poi nella ripresa la stanchezza e i cambi hanno costretto Inzaghi a stravolgere l'assetto tattico della squadra che ha resistito all'assalto dei padroni di casa e Reina, sostituto di Strakosha, ha salvato il risultato con tre interventi, anche se l'occasione capitata a Milinkovic Savic avrebbe dato 3 punti ancora più fondamentali ai biancocelesti.

Le due partite delle italiane si possono leggere anche in considerazione dei risultati delle rispettive avversarie del girone: la Juventus può esultare per la rimonta riuscita al Ferencvaros contro la Dinamo Kiev da 0-2 a 2-2 in casa a Budapest, che significa +2 in classifica su ungheresi e ucraini; la Lazio può accogliere con favore la sconfitta dello Zenit (forse il diretto concorrente per il passaggio agli ottavi) a Dortmund contro il Borussia che ha risolto la partita nell'ultimo quarto d'ora con i ragazzini terribili Sancho e Haaland.

A proposito di classe 2000, è da segnalare la prima doppietta in Champions di Kean nella vittoria del Paris Saint Germain a Istanbul col Basaksehir: l'ex juventino ha battuto il record di Del Piero come più giovane italiano a partire titolare e fare gol nella competizione (20 anni e 234 giorni contro 20 anni e 308 giorni di Pinturicchio). Contemporaneo al match dei campioni di Francia era quello ostico in Russia del Chelsea contro il Krasnodar, reso ancora più difficile dal rigore parato a Jorginho, ma messo in discesa dalla papera del portiere Safonov sul tiro di Hudson Odoi. Poi Pulisic ha messo lo zampino negli altri 3 gol dei Blues, dimostrando che la squadra di Lampard ha molte frecce al proprio arco perché il 22enne ha fatto dilagare i suoi in 20' dal suo ingresso in campo.
È un bell'en-plein per le inglesi e sono 4 vittorie su 4 in questo turno perché il Manchester United ha suonato una cinquina al Lipsia semifinalista dello scorso anno confermandosi come prima forza del gruppo H: straordinaria la prova di Rashford che, entrato dalla panchina, ha realizzato una tripletta rendendo le reti di Greenwood e Martial un semplice contorno.
Al Siviglia, invece, è bastato il colpo al volo di De Jong per battere il Rennes quasi mai pericoloso dalle parti di Bono e salire a 4 punti in classifica insieme al Chelsea.

GRUPPO G
Juventus-Barcellona 0-2
Dembélé 14', Messi r 91'
Ferencvaros-Dinamo Kiev 2-2
Tsygankov r 28', De Pena 41' (D); Nguen 59', Boli 90' (F)

GRUPPO F
Bruges-Lazio 1-1
Correa 13' (L); Vanaken r 42' (B)
Bor. Dortmund-Zenit 2-0
Sancho r 78', Haaland 91'

GRUPPO E
Krasnodar-Chelsea 0-4
Hudson Odoi 37', Werner r 76', Ziyech 79', Pulisic 90'
Siviglia-Rennes 1-0
De Jong 55'

GRUPPO H
Basaksehir-Psg 0-2
Kean 64',79'
Man. Utd-Lipsia 5-0
Grenwood 21', Rashord 74',78',92', Martial r 87'

GRUPPO E
Chelsea 4
Siviglia 4
Rennes 1
Krasnodar 1

GRUPPO F
Lazio 4
Bruges 4
Bor. Dortmund 3
Zenit 0

GRUPPO G
Barcellona 6
Juventus 3
Dinamo Kiev 1
Ferencvaros 1

GRUPPO H
Man. Utd 6
Psg 3
Lipsia 3
Basaksehir 0 


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