Armando Torro | |
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Inizia con due vittorie importanti la quarta giornata di Champions League per le squadre italiane. Due successi casalinghi arrivati in modo diverso e contro avversari di caratura diversa, ma in entrambi i casi c'è stata la firma del campione.
La Juventus contro il Ferencvaros si presenta per la prima volta nella sua storia (123 anni e 4371 partite ufficiali) senza italiani titolari tra porta e difesa, complici le assenze per infortunio di Bonucci e Chiellini, ma con un De Ligt in gran forma. L'olandese gioca una partita fenomenale, ma al 19' non può nulla sul cross deviato di Nguen che finisce a Uzuni, l'esterno albanese controlla e fredda Szczesny per il vantaggio degli ospiti. Dybala è titolare preferito a Morata e Kulusevski, solo che incide poco, a parte un destro al volo respinto da Dibusz. Bernardeschi il posto in campo dal 1' lo fa valere con accelerazioni e incursioni verso il centro, una delle quali finisce col tiro del 33 bianconero che si stampa sul palo. A togliere l'imbarazzo a 10' dall'intervallo ci pensa come al solito Cristiano Ronaldo, che da CR7 diventa CR70 per via del 70esimo gol in casa in Champions, sui 131 totali, realizzato con un bel sinistro all'angolino basso. Nella ripresa la supremazia territoriale degli uomini di Pirlo è notevole e aumenta quando Morata sostituisce Dybala aumentando il peso offensivo insieme a Chiesa e Kulusevski: proprio lo spagnolo centra il secondo legno della serata, ma regala la qualificazione agli ottavi con un colpo di testa su cross di Cuadrado dalla destra al 92', con la complicità di Dibusz che non trattiene.
Il 2-1 è ossigeno puro per gli uomini di Pirlo che proveranno a contendere il primo posto del gruppo G al Barcellona, capace di rifilare con una specie di "squadra B" (9 assenti tra cui Messi, Alba, Busquets, Piqué, Umtiti) un poker esterno alla Dinamo Kiev, tutto nel secondo tempo.
Per la Lazio la sfida dell'Olimpico contro lo Zenit è un passo fondamentale per la qualificazione e finalmente con la formazione tipo (o quasi, assente Milinkovic Savic con Strakosha in panchina) può fare una partita gagliarda. Lo si vede dalla prima azione d'attacco: 24 passaggi impiegando tutti i giocatori (tranne Parolo), palla a Immobile al limite dell'area, controllo e destro sotto la traversa già al 3' per il vantaggio. Se la Scarpa d'Oro in carica è letale negli ultimi 20 metri, Correa è incontenibile, specie quando parte da sinistra e punta i difensori russi: in una delle sue azioni in campo aperto è bravissimo a vedere Parolo a rimorchio e a servirlo sulla trequarti per il diagonale preciso all'angolino basso del capitano di giornata. Sull'unica sbavatura difensiva, nonché primo tiro in porta ospite, arriva il 2-1 di Dzyuba che formalmente riapre la partita. In realtà la Lazio rischia pochissimo e il baricentro alto dello Zenit favorisce ancora di più Correa che si presenta davanti a Kerzhakov o vi manda i vari Luis Alberto, Immobile e Lazzari che sbattono sul migliore in campo degli avversari. Anche nel secondo tempo il portiere russo fa gli straordinari (Muriqi ne sa qualcosa), ma sul rigore procurato e calciato con forza da Immobile non può nulla e al 55' la partita è già chiusa.
Il contemporaneo 3-0 del Borussia Dortmund dei terribili 2000 Sancho e Haaland sul Bruges regala ai biancocelesti la possibilità di approdare agli ottavi addirittura perdendo lo scontro diretto per il primo posto nel gruppo F: basterà una vittoria dello Zenit in Belgio per sentire anche a febbraio la musichetta della Champions. Haaland l'ha sentita solo 12 volte in una stagione e un quarto (tra Salisburgo e BVB) ed è già arrivato a 15 gol, polverizzando il record di Van Nistelrooy: per raggiungere questa quota l'attaccante olandese ci aveva messo 19 partite (Messi 29 e Cristiano Ronaldo 51), questo vuol dire che siamo di fronte a un predestinato.
Numeri impressionanti anche per Chelsea e Siviglia: con il doppio 2-1 in trasferta rispettivamente contro Rennes e Krasnodar (in entrambi casi vittoria non meritata al 100%) nei minuti di recupero inglesi e spagnoli sono a braccetto agli ottavi e tra una settimana si sfideranno per il primato nel gruppo E.
Lo stesso dicasi per Bruno Fernandes che dal suo arrivo nella Manchester rossa a gennaio ha contribuito a 35 reti tra gol personali e assist. Le ultime due segnature arrivano con un destro in controbalzo terrificante sotto la traversa e con un comodo appoggio in porta di sinistro su papera clamorosa di Gunok, poi per il terzo dei quattro gol rifilati dallo United al Basaksehir cede il rigore a Rashford, partita chiusa già nel primo tempo a cui fanno solo da contorno le reti di Turuc su punizione e del giovane James nel recupero della ripresa.
I Red Devils guidano il gruppo H davanti al Paris Saint Germain che batte e così raggiunge e sorpassa il Lipsia: dopo il 2-1 dei tedeschi dell'andata, al Parco dei Principi basta e avanza il penalty trasformato da Neymar a inizio partita per l'1-0 che significa vantaggio negli scontri diretti a parità di punti (ora 6), ma il discorso qualificazione è ancora tutto aperto per tutti.
GRUPPO E
Krasnodar-Siviglia 1-2
Rakitic 4' (S); Wanderson 56' (K); Munir 95' (S)
Rennes-Chelsea 1-2
Hudson Odoi 22' (C); Guirassy 85' (R); Giroud 91' (C)
GRUPPO F
Lazio-Zenit 3-1
Immobile 3', Parolo 22' (L);; Dzyuba 25' (Z); Immobile r 55' (L)
Bor. Dortmund-Bruges 3-0
Haaland 18',60', Sancho 45'
GRUPPO G
Juventus-Ferencvaros 2-1
Uzuni 19' (F); C.Ronaldo 35', Morata 92' (J)
Dinamo Kiev-Barcellona 0-4
Dest 52', Braithwaite 56', r 70', Griezmann 92'
GRUPPO H
Psg-Lipsia 1-0
Neymar r 11'
Man. Utd-Basaksehir 4-1
Fernandes 7,20', Rashford r 35' (M); Turuc 75' (B); James 92' (M)
GRUPPO E
Chelsea 10
Siviglia 10
Rennes 1
Krasnodar 1
GRUPPO F
Bor. Dortmund 9
Lazio 8
Bruges 4
Zenit 1
GRUPPO G
Barcellona 12
Juventus 9
Dinamo Kiev 1
Ferencvaros 1
GRUPPO H
Man. Utd 9
Psg 6
Lipsia 6
Basaksehir 3