Armando Torro | |
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Alla vigilia delle rispettive partite della quarta giornata di Champions League, c'erano degli aspetti in comune per Atalanta e Inter: l'avversario blasonato ma con grandi assenze assunciate (Ramos e Benzema, Van Dijk e Alexander Arnold), la sconfitta dell'andata e il dentro o fuori per i giochi qualificazione.
L'esito si è rivelato opposto grazie innanzitutto all'atteggiamento mostrato in campo dalle squadre nerazzurre e parallelamente a quello mostrato da Liverpool e Real Madrid.
La Dea è andata per la prima volta nella sua storia in gare ufficiali ad Anfield contro i Reds quasi sazi e abbastanza sicuri della qualificazione, tanto da convincere Klopp a lasciare in panchina contemporaneamente Robertson, Fabinho, Firmino e Diogo Jota, mattatore dell'andata. Gasperini ha scelto di non difendere troppo alto contro giocatori come Mané e Salah e soprattutto di non dare punti di riferimento alla giovane difesa inglese con la coppia offensiva Gómez-Ilicic lasciando fuori sia Zapata che Muriel. Il risultato è che la partita l'ha fatta fin da subito l'Atalanta che ha fatto scricchiolare a poco a poco nel primo tempo, con tre buone occasioni da gol, le certezze e anche la presunzione del Liverpool. Poi nella ripresa l'ha punito poco prima che Klopp potesse correre al riparo coi titolari: la rete di Ilicic che mancava da 8 mesi e mezzo è arrivata con una gran spaccata e ha preceduto di 60 secondi l'ingresso in campo programmato dei 4 sopracitati. Neanche il tempo di organizzare le azioni per un pareggio e subito gli orobici hanno raddoppiato con Gosens, che all'andata non c'era e si è visto. Il resto è stata amministrazione, supportata dall'entusiasmo dell'impresa, tanto che i padroni di casa non si sono mai resi realmente pericolosi dalle parti di Gollini e il 2-0 si è dimostrato il risultato giusto.
Si può dire la stessa cosa di Inter-Real Madrid, solo che la squadra entrata in campo con la voglia di fare un risultato storico (la prima vittoria in trasferta a San Siro) è stata quella di Zidane, nonostante quella più bisognosa di punti fosse quella di Conte. Nei 6 minuti trascorsi dal fischio d'inizio al fallo da rigore (trasformato da Hazard per il vantaggio merengue) di Barella su Nacho i giocatori in maglia nerazzurra non sono mai arrivati sulla trequarti offensiva. E così è stato per i successivi 10' in cui Vázquez ha centrato il palo e Mendy ha sciupato tutto a tre metri da Handanovic, mentre l'unico tentativo di tiro in porta è arrivato da Vidal che ha spedito il pallone in Curva Sud. Dopo una punizione di Lukaku lontana dalla porta di Courtois, il cileno è stato il protagonista in negativo dell'episodio chiave della partita: al 32' è entrato in area e, dopo una disattenzione difensiva madridista, anziché tirare subito si è leggermente allungato la sfera, toccata in recupero da Varane, e ha calciato prima il piede del difensore francese e poi il terreno di San Siro. Una scena che ha ricordato un Real Madrid-Juventus di 7 anni fa e ora come allora Vidal ha reclamato il rigore (che non c'era), solo che stavolta le proteste sono state troppo veementi e reiterate, tanto da riuscire a essere ammonito due volte (la seconda condita da una leggera spinta all'arbitro inglese Taylor) nel giro di 7 secondi.
Paradossalmente, in dieci l'Inter ha iniziato a giocare meglio, col passaggio alla difesa a 4 a inizio ripresa, ma le occasioni da gol non sono arrivate. Ci sarebbe, in questo caso sì, un rigore per trattenuta evidente di Vázquez a Gagliardini su cui Taylor e il var Attwell hanno sorvolato. Poi il deja-vu: dall'ingresso in campo Rodrygo ha impiegato solo 34" per realizzare il 2-0 madridista (con tocco di Hakimi in ritardo nella marcatura) e in quel momento la partita è finita, con un'Inter battuta e abbattuta in campo, per la sesta partita consecutiva capace di subire almeno due gol in casa (non succedeva dal 2012/2013 con Stramaccioni) e incapace di creare occasioni e fornire palloni giocabili a un Lukaku annullato dai centrali blancos.
La situazione per le due nerazzurre è molto diversa e questo deriva anche dagli altri risultati dei rispettivi gironi. L'Ajax ha battuto 3-1 senza fare troppa fatica il Midtjylland (prossimo avversario dell'Atalanta) e il Borussia Moenchengladbach ha rifilato altri 4 gol allo Shakhtar Donetsk dopo i 6 dell'andata dominando dall'inizio alla fine il match. Agli uomini di Gasperini possono bastare due pareggi contro i danesi in casa e contro l'Ajax ad Amsterdam per andare agli ottavi, a patto che il Liverpool batta tra una settimana la squadra di Ten Hag; quelli di Conte devono assolutamente vincere contro tedeschi (prossimi avversari) e ucraini, sperando in un successo del Real Madrid, presumibilmente già qualificato all'ultima giornata, contro il 'Gladbach.
Discorso semplice, anche troppo, per il Bayern Monaco che ha liquidato 3-1 il Salisburgo ed è primo matematicamente nel gruppo A, soprattutto perché l'Atletico Madrid ha sprecato tanto e facendo solo 0-0 contro la Lokomotiv complicandosi la vita, anche se ha il vantaggio degli scontri diretti coi russi in caso di arrivo a pari punti (1-1 all'andata a Mosca). Quasi tutto scritto anche nel gruppo C in cui il Manchester City ha superato 1-0 ad Atene l'Olympiacos e il Porto ha firmato il terzo 0-2 di serata all'Olympique Marsiglia, unica squadra ancora a secco in Champions.
E a proposito di zeri, fa specie notare che proprio nel giorno della morte di Diego Armando Maradona, il più grande di tutti, che al completamento della quarta giornata di Champions nessuno dei 45 gol a referto sia stato realizzato da un argentino, evento che non si verificava nella fase a gironi da oltre 5 anni (3-4 novembre 2015).
GRUPPO B
Bor. Moenchengladbach-Shakhtar D. 4-0
Stindl r 17', Elvedi 34', Embolo 45', Wendt 77'
Inter-Real Madrid 0-2
Hazard r 7', Rodrygo 59'
GRUPPO C
Olympiacos-Man. City 0-1
Foden 36'
Ol.Marsiglia-Porto 0-2
Sanusi 39', Oliveira r 72'
GRUPPO A
Atletico Madrid-Lokomotiv M.0-0
Bayern Monaco-Salisburgo 3-1
Lewandowski 42', Coman 52' Sané 68' (B); Berisha 73' (S)
GRUPPO D
Liverpool-Atalanta 0-2
Ilicic 60', Gosens 64'
Ajax-Midtjylland 3-1
Gravenberch 47', Mazraoui 49', Neres 66' (A); Mabil r 80' (M)
GRUPPO A
Bayern Monaco 12
Atletico Madrid 5
Lokomotiv M. 3
Salisburgo 1
GRUPPO B
Bor. Moenchengladbach 8
Real Madrid 7
Shakhtar Donetsk 4
Inter 2
GRUPPO C
Man. City 12
Porto 9
Olympiacos 3
Ol. Marsiglia 0
GRUPPO D
Liverpool 9
Ajax 7
Atalanta 7
Midtjylland 0