Armando Torro | |
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Anche il mercoledì di Champions League si chiude con una vittoria e un pareggio per le squadre italiane: la Juventus liquida 3-0 la Dinamo Kiev e può sperare ancora nel primo posto nel gruppo G, la Lazio fa 1-1 a Dortmund contro il Borussia e rimanda all'ultima giornata la qualificazione agli ottavi sfiorando il sorpasso sui tedeschi.
È importante il successo dei bianconeri perché rispondono alle critiche arrivate dopo il pareggio in campionato a Benevento, sia sui risultati sia soprattutto sul gioco espresso dalla squadra di Pirlo, che lancia il tridente Chiesa-Cristiano Ronaldo-Morata nel 3-4-3. I gol portano la firma di tutti e tre i titolari esattamente in quest'ordine, ma se apparentemente la copertina sarebbe per il 750esimo gol in carriera del fuoriclasse portoghese, la notizia sta nella gran partita disputata dall'ex Fiorentina che è protagonista di tutte le occasioni create dalla Juventus, spingendo sulla fascia destra in modo continuo. Eppure Chiesa segna passando dal centro e di testa, non esattamente la specialità della casa, con una gran frustata sul secondo palo. Dalla destra arriva il cross che Morata sporca e favorisce CR7, che realizza un tap-in facile e si fa perdonare dopo la traversa colpita a botta sicura. Nel mezzo due interventi di livello da parte di Szczesny su Tsygankov per mettere una pezza alle disattenzioni difensive, poi il gol della sicurezza di Morata su assist di Chiesa. È una serata storica per Federico perché segna il primo gol con la maglia della Juve e in Champions League, entrando (come quest'anno ha fatto Marcus Thuram) e mettendo la bandiera italiana nella ristretta cerchia dei figli d'arte capaci di emulare i padri e realizzare almeno una rete nella massima competizione europea, raggiungendo le famiglie Kluivert, Zahovic e Ayew.
Quella contro gli ucraini è una vittoria di cui la Juve aveva bisogno anche per tentare un'impresa, un autentico colpo gobbo, cioè il sorpasso sul Barcellona (tris contro il Ferencvaros a Budapest già nel primo tempo con gol di tacco di Griezmann) in caso di vittoria al Camp Nou con tre gol di scarto o due partendo almeno da 1-3 (dato lo 0-2 a Torino dell'andata). Difficile, difficilissimo, ma non impossibile con i giocatori ritrovati e un Cristiano in più rispetto a un mese e mezzo fa.
L'impresa della Lazio viene solo sfiorata e negata dalle parate di Burki nel finale di una partita resa leggermente più comoda dall'assenza per infortunio di Haaland (ne avrà per almeno un mese) nel Borussia Dortmund. Al Westfalen Stadion la squadra di Inzaghi scende in campo praticamente con la formazione tipo, ma subisce per tutto il primo quarto d'ora l'avversario più esperto e desideroso di vendicare la sconfitta dell'andata all'Olimpico. Poi si sveglia la Lazio e crea diverse palle gol (su tutte un sinistro di Acerbi che spreca a porta praticamente vuota) per legittimare il pareggio nel primo tempo, rotto proprio a 1' dal duplice fischio con Guerreiro: a differenza di due mesi fa il portoghese non fallisce l'occasione capitata sul sinistro e fredda Reina. Nella ripresa i biancocelesti acquistano consapevolezza e Milinkovic Savic si guadagna un rigore che Immobile realizza con freddezza superando Signori in questa specialità e con questa maglia (39 a 38) e ripetendosi nell'andare a segno contro la sua ex squadra come all'andata. Altri due spaventi per la porta di Reina, poi l'assalto finale della Lazio in cui Burki vola a negare il 2-1 a Immobile e a Pereira e soprattutto il sorpasso e la qualificazione con un turno d'anticipo alla squadra di Inzaghi.
Il rammarico per l'allenatore piacentino non è tanto per il match di Dortmund quanto per quello di Bruges in cui i padroni di casa sbeffeggiano con un 3-0 senza appello lo Zenit che chiuderà il gruppo F all'ultimo posto, pur essendo partito dalla prima fascia nel sorteggio. All'Olimpico comunque basterebbe un pareggio per passare agli ottavi di finale dopo 20 anni, ma per il primo posto, anche in caso di vittoria, toccherà sperare che i russi facciano risultato contro il BVB.
Il girone in cui i giochi sono tutti decisi con una settimana di anticipo è l'E, in cui gli scontri diretti Siviglia-Chelsea e Krasnodar-Rennes delineano la classifica che resterà tale a prescindere dai risultati dell'ultimo turno. Perché i Blues rifilano un sonoro poker ai vincitori dell'ultima Europa League, o meglio, glielo rifila Giroud che sostituisce alla grande Abraham entrando doppiamente nella storia della Champions. È il più anziano calciatore a segnare almeno 3 gol nella stessa partita (34 anni, 2 mesi e 2 giorni) battendo Cristiano Ronaldo (34 anni e 35 giorni in Juve-Atletico 3-0 del 12 marzo 2019), è il secondo in assoluto a farne 4 fuori casa a una squadra spagnola dopo Ilicic al Valencia ed entra nel club formato da chi ha fatto poker insieme a nomi del calibro di Messi, Cristiano Ronaldo, Van Basten, Di Stefano, Puskas, Hugo Sánchez, Van Nistelrooy, Shevchenko, Lewandowski, Ibrahimovic (oltre a Simone Inzaghi, Gomis, Mario Gómez, Gnabry e Prso). Nell'altra sfida di gol ne basta solo uno ed è quello di Berg che qualifica il Krasnodar ai sedicesimi di Europa League, che sicuramente non giocherà quest'anno il Basaksehir.
I turchi, infatti, perdono 4-3 in casa una partita pirotecnica in cui una tripletta di Kahveci sembrava riprendere il Lipsia, che invece vince al 92' con un gol di Sorloth nel pomeriggio per mettere pressione a Manchester United e Paris Saint Germain. Il big match di giornata rispetta la tradizione degli altri precedenti, infatti vince ancora la squadra in trasferta e lo fa dopo essere stata a un passo dal tracollo. La traversa del grande ex Cavani sull'1-1, il rocambolesco gol di Marquinhos e l'espulsione di Fred sono gli episodi che indirizzano i tre punti sulla strada di Parigi, con il fondamentale dettaglio del tris di Neymar nel recupero che dà alla squadra di Tuchel il vantaggio negli scontri diretti (1-2 all'andata) sui Red Devils. Ora sono in tre a quota 9, con Lipsia-Manchester United all'ultima giornata in contemporanea con un "tranquillo" Psg-Basaksehir. Ai francesi in ogni caso basta non perdere in casa per qualificarsi agli ottavi: con la vittoria sarebbe certo il primo posto (dato il vantaggio negli scontri diretti anche sul Lipsia), con il pareggio il secondo. In caso di doppio segno X tra una settimana, invece, lo United sarebbe primo e il Paris secondo per la classifica avulsa.
GRUPPO E
Krasnodar-Rennes 1-0
Berg 72'
Siviglia-Chelsea 0-4
Giroud 8',54',74', r 83'
GRUPPO F
Bor. Dortmund-Lazio 1-1
Guerreiro 44' (D); Immobile r 67' (L)
Bruges-Zenit 3-0
De Ketelaere 33', Vanaken r 58', Lang 73'
GRUPPO G
Juventus-Dinamo Kiev 3-0
Chiesa 21', C.Ronaldo 57', Morata 66'
Ferencvaros-Barcellona 0-3
Griezmann 14', Braithwaite 20', Dembélé r 28'
GRUPPO H
Basaksehir-Lipsia 3-4
Poulsen 26', Mukiele 43' (L); Kahveci 48'pt (B); Olmo 66' (L); Kahveci 72',85' (B); Sorloth 92' (L)
Man. Utd-Psg 1-3
Neymar 6' (P); Rashford 32' (U); Marquinhos 69', Neymar 91' (P)
GRUPPO E
Chelsea 13
Siviglia 10
Krasnodar 4
Rennes 1
GRUPPO F
Bor. Dortmund 10
Lazio 9
Bruges 7
Zenit 1
GRUPPO G
Barcellona 15
Juventus 12
Dinamo Kiev 1
Ferencvaros 1
GRUPPO H
Man. Utd 9**
Psg 9*
Lipsia 9
Basaksehir 3
* in vantaggio con entrambe negli scontri diretti
** primo nella classifica avulsa