OTTAVI DI FINALE

Il Barça si inchina a Mbappé, Liverpool ok col Lipsia

Il francese si scatena nel poker del Psg al Camp Nou, Salah e Mané stendono i tedeschi
   Armando Torro

17 Febbraio 2021 - 07:00

Tempo di lettura: 5 minuti

Doveva essere la serata dei campioni quella che ha aperto gli ottavi di finale e così è stato.
Alcuni hanno inciso decisamente più di altri nel martedì di Champions League, sancendo un passaggio di consegne che sembrava già delineato. Si può dire che al Camp Nou di Barcellona sia iniziata l'era Mbappé e che l'era Messi sia ormai agli sgoccioli: ne è testimone il netto 4-1 del Paris Saint Germain, con tripletta dell'asso francese, sui blaugrana in crisi nella Liga e alla seconda clamorosa sconfitta casalinga consecutiva nella massima competizione europea dopo lo 0-3 contro la Juventus.

Eppure fino a metà primo tempo il match è sembrato equilibrato con i rispettivi campioni-ombra a creare pericoli, cioè Griezmann da una parte e Icardi dall'altra. Poi un'invenzione di Messi per De Jong e il tocco in corsa di Kurzawa sull'olandese appena dentro l'area ha portato al rigore per i padroni di casa e all'impeccabile trasformazione della Pulga al 27', che dopo soli 60 secondi ha regalato a Dembélé il pallone del raddoppio, sprecato dall'ex Borussia Dortmund.
Da quel momento i campioni di Francia hanno preso fiducia e sfruttato subito le debolezze del Barça, soprattutto sulle fasce. E così è arrivato il pareggio al 31': apertura di Marquinhos per Kurzawa, palla a rimorchio per Verratti in area, tocco morbido per Mbappé a superare Piqué, controllo, dribbling su Lenglet e sinistro sotto la traversa contro un incolpevole Ter Stegen. Il portiere tedesco ha evitato l'immediato 1-2 su Kurzawa e su Kean, prima che Icardi spedisse il pallone di poco a lato con un colpo di testa a un minuto dal riposo.
Nella ripresa il Psg è stato padrone assoluto del campo, portando alla naturale conseguenza del 2-1 con un'azione simile a quella del pareggio: al 64' lancio di prima di Paredes, scatto di Florenzi a destra e palla dentro di prima intenzione per Icardi, tocco di Piqué e assist involontario per il destro secco di Mbappé. Neanche il tempo di riordinare le idee per Koeman e preparare un cambio che si è visto un altro limite evidente dei blaugrana nel 3-1 ospite: punizione di Paredes per Kean completamente solo sul secondo palo al 70' e terzo gol personale in Champions per l'ex juventino.
Messi è pian piano sparito dalla partita e non è stato aiutato da un centrocampo largamente insufficiente sia in fase offensiva sia in quella difesiva. La manovra dei padroni di casa è stata sempre più lenta, al contrario di Mbappé che ha chiuso il poker e la tripletta personale con una corsa di 80 metri al minuto 85 per completare il contropiede perfetto orchestrato da Icardi e Draxler.

L'enfant prodige del calcio mondiale è diventato il terzo calciatore a segnare una tripletta contro il Barcellona in Champions (il primo fu Asprilla a Newcastle, edizione 1997/1998) e il secondo in assoluto a farlo al Camp Nou dopo Shevchenko (il leggendario 0-4 della Dinamo Kiev, sempre nel 1997/1998) e forse non è un caso che l'ucraino poi vinse il Pallone d'Oro.
E a proposito, l'ultimo calciatore a realizzare il tris al Camp Nou in una partita ufficiale era stato Forlán (2005/2006 col Villarreal), anche lui Pallone d'Oro, ma dei Mondiali 2010.
Il passaggio di consegne, o di scettro, è sotto gli occhi di tutti (e difficilmente si ripeterà il 6-1 del 2017), forse anche in maglia blaugrana, date le sempre più insistenti voci di addio della Pulga da Barcellona in direzione Parigi, la stessa via che al contrario potrebbe percorrere Mbappé.

Chi ha saputo reagire in Champions alla crisi conclamata nel proprio campionato è il Liverpool di Klopp, che sul campo neutro di Budapest (per le restrizioni dovute al coronavirus) ha sconfitto il connazionale e probabile erede Nagelsmann alla guida del Lipsia.
Le difficoltà dei Reds nel reparto arretrato falcidiato da infortuni ed errori (clamorosi quelli di Alisson contro Manchester City e Leicester) si sono viste poco, solo all'inizio quando Dani Olmo ha centrato il palo di testa.
È stata la prima occasione della partita e sostanzialmente l'unica creata dal Lipsia che ha sofferto l'esperienza degli ospiti e soprattutto la velocità del collaudato trio Salah-Firmino-Mané. Al Liverpool è bastato creare gli spazi, recuperare il pallone negli ultimi 30 metri e lanciare in campo aperto i tre attaccanti per spaventare e far male ai tedeschi.
Gulacsi, padrone di casa, è riuscito in due occasioni a fermare Salah, ma a inizio ripresa non ha potuto fare nulla sulla terza.
L'egiziano è stato lanciato da un retropassaggio sbagliato di Adams e ha freddato l'ungherese al 53', così come ha fatto Mané 5' più tardi dopo aver rubato palla a un maldestro Mukiele.
La partita si è aperta e chiusa in quei minuti, con il Liverpool capace di controllare senza subire per poi tentare di fare il tris da grande squadra esperta quale è. Al ritorno si tratterà di gestire e colpire sfruttando gli errori degli avversari, potendo contare sui recuperi degli infortunati, tra cui Diogo Jota: per l'allievo Nagelsmann ci sarà tempo per emulare il maestro Klopp, che ha la qualificazione ai quarti in pugno.

Barcellona-Psg 1-4
Messi r 27' (B); Mbappé 31',64',85', Kean 70' (P)
Lipsia-Liverpool 0-2
Salah 53', Mané 58'

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