OTTAVI DI FINALE

Mendy piega l'Atalanta nel finale, il City prenota i quarti

I nerazzurri resistono più di un'ora in dieci uomini contro il Real Madrid, ma non basta
   Armando Torro

25 Febbraio 2021 - 07:00

Tempo di lettura: 5 minuti

A volte i risultati dei pronostici della vigilia vengono rispettati in un modo diverso da quello che ci si aspettava. Ed è proprio il caso di Atalanta-Real Madrid, partita che i tifosi nerazzurri ricorderanno per sempre. Lo faranno ancora di più quei 200 radunati dal pomeriggio davanti al Gewiss Stadium (ex Atleti Azzurri d'Italia), che per la prima volta ospitava un incontro della fase a eliminazione diretta della Champions League, e quei 3000 che hanno scortato la squadra di Gasperini fino all'arrivo allo stadio.

Il motivo non è tanto questo, prevedibile nonostante le raccomandazioni dell'Ats, quanto il modo in cui i loro beniamini hanno giocato e perso contro il club più titolato al mondo. Il Real Madrid aveva indisponibili i titolarissimi Ramos, Benzema e Carvajal (più Valverde) e la sconfitta è arrivata solo al minuto 86, ma lascia grandi rimpianti e recriminazioni. 
Il protagonista principale che verrà ricordato è un tedesco, ma non è né Kroos né Gosens: si chiama Tobias Stieler ed è un arbitro. Il match winner Mendy, al primo gol in Champions con un bel destro da fuori area, per lui che è mancino, è solo un coprotagonista che comunque c'entra eccome nell'azione che ha cambiato i piani della partita.

Al 17' il francese ha ricevuto il pallone ai 20 metri e ha puntato (più o meno) verso la porta subendo un'ancata da Freuler. L'arbitro Stieler non ha avuto dubbi e ha estratto il cartellino rosso per lo svizzero, giudicando il fallo come interruzione di una chiara occasione da gol commessa dall'ultimo uomo (Tolói era in ritardo di un paio di metri). C'è stato un brevissimo consulto con il Var Darkent e la decisione non è cambiata, nonostante dal replay si vedesse che Mendy aveva spostato il pallone col suo sinistro verso l'esterno: insomma, se ci fosse stata la semplice ammonizione non sarebbe stato uno scandalo.
Anche in dieci uomini l'Atalanta ha provato ad attaccare e a far paura alla Casa Blanca, tanto che Casemiro ha dovuto fermare Zapata con un fallo tattico e il sacrosanto giallo gli farà saltare il ritorno. Rischia di subire lo stesso destino l'ex Napoli, uscito dal campo per un problema muscolare (si teme uno stiramento) lasciando il posto a Pasalic per aiutare Muriel davanti, che per poco non ha trovato il gol.
Il Real Madrid non ha creato grossi pericoli, salvo una ripartenza di Nacho che ha creato scompiglio in area atalantina come Vinicius e una punizione di Kroos respinta da Gollini, ma ha fermato con le cattive i contropiedi della Dea e in un paio di queste occasioni non sono arrivati i cartellini per Vázquez e Modric.
Per descrivere la grande tenuta difensiva degli orobici basta dire che dal primo minuto della ripresa si è giocato praticamente in una metà campo, ma Gollini non ha effettuato parate: solo tiri respinti o terminati fuori e qualche sceneggiata in area di rigore da parte della squadra di Zidane, come la simulazione di Casemiro già ammonito e graziato da Stieler in piena sudditanza psicologica.
Gasperini ha provato a inserire Ilicic per Muriel nella speranza di tenere qualche pallone in più e far salire la squadra ed è stato deluso dallo sloveno che sbuffava a ogni passaggio sbagliato e non dava una grossa mano in fase difensiva, così lo ha tolto dopo neanche mezz'ora. Solo che proprio nell'azione successiva dal calcio d'angolo battuto per muovere la palla è arrivato il gol di Mendy, che di destro ne ha pure fatti un paio in carriera, ma mai da fuori area e a giro col pallone che passa a fil di palo.
Lo 0-1 è un risultato che lascia tutto aperto per il ritorno a Valdebebas, nella speranza che la partita si giochi in 11 contro 11 (anche con tutti a disposizione) per tutti i 90' e che non ci siano decisioni arbitrali prese con una certa leggerezza.

Contemporaneamente si è giocato sul campo neutro di Budapest l'ultimo match di andata degli ottavi e anche qui tra i giocatori il protagonista è stato un terzino, nonostante non sia entrato nel tabellino finale. In Borussia Moenchengladbach-Manchester City si è vista sì una grande organizzazione di pressing e gioco a tutto campo tipici delle squadre di Guardiola, ma soprattutto il piede destro sopraffino di Cancelo che per due volte ha pennellato palloni morbidi sulla testa di Bernardo Silva.
Nella prima occasione (28') la sciagurata costruzione dal basso dei tedeschi sul pressing dei Citizens ha fatto partire l'azione dell'1-0 con l'ex Inter e Juventus a pescare il connazionale bravo a insaccare sul secondo palo.
Nella seconda al 65' una rapida serie di passaggi ha liberato gli spazi per la connessione tra i due portoghesi e l'inserimento di Gabriel Jesús che si è fatto perdonare il gol divorato qualche minuto prima sull'ennesimo errore in fase di impostazione (retropassaggio di Bensebaini dalla propria trequarti recapitato direttamente all'attaccante brasiliano). Cancelo ha anche rischiato di causare un rigore per un contatto con Hofmann appena entrato in area che il portoghese Soares ha giudicato non punibile.
Ma siccome anche i maestri sbagliano quando sono presi da eccessi di sicurezza, ecco che proprio al 93' è arrivata la prima parata di Ederson su Wolf entrato proprio al posto di Hofmann.
È un intervento che ha sancito la 19esima vittoria consecutiva per gli inglesi ed è un'ipoteca sul passaggio del turno del Pep che sta pian piano recuperando capitan Agüero, entrato per uno spezzone di partita di 13', per dare l'assalto alla finale di Istanbul.

Atalanta-Real Madrid 0-1
Mendy 86'
Bor. Moenchengladbach-Man. City 0-2
B. Silva 28', G. Jesús 65'



Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top