Armando Torro | |
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Era solo il ritorno dei quarti, ma valeva come una finale ed era proprio la finale dell'edizione precedente della Champions League. Allora non c'è da sorprendersi se Paris Saint Germain-Bayern Monaco al Parco dei Principi sia stata arbitrata da Orsato, come al Da Luz di Lisbona, né che questa non sia stata l'unica similitudine.
È finita 1-0 per i tedeschi esattamente come 239 giorni prima, solo che stavolta a festeggiare sono stati i francesi, principalmente perché partivano dal 3-2 in trasferta all'Allianz Arena.
Il vero motivo di rammarico per la squadra di Flick, però, sono le assenze dei suoi giocatori più importanti (in primis Lewandowski), alla cui lista si era aggiunto nelle ultime ore Goretzka sostituito nel ruolo dal polivalente Alaba. Problema inverso per Pochettino, che senza capitan Marquinhos uscito all'andata come Süle ha di nuovo adattato Pereira come centrale difensivo al fianco di Kimpembé per controllare l'ex Choupo-Moting e le incursioni di Müller.
Cambiando un solo interprete (il ritrovato Paredes per Marquinhos) è cambiata anche l'interpretazione della partita per il Psg, che ha optato per due linee da 4 in fase difensiva e molta attenzione a chiudere le linee di passaggio, mentre ha potuto palleggiare e partire più volte dal basso avendo maggiore qualità a centrocampo. Mbappé e Neymar si sono trovati molto più vicini a dialogare in avanti e hanno creato problemi sia in contropiede che con l'azione manovrata dribblando e creando superiorità numerica.
È successo più spesso rispetto all'andata, ma Neuer è stato superlativo due volte in avvio sul brasiliano, che ha centrato una traversa e due pali tra il 33' e il 39': clamoroso l'ultimo legno sull'uscita disperata del capitano del Bayern, che ha dato il via all'azione dell'1-0. Per una volta Coman - meno ispirato rispetto a Sané pericoloso già con le sue sterzate a rientrare sul sinistro - è riuscito ad andare via a Dagba e a mettere in mezzo per Müller, che ha toccato per il sinistro di Alaba su cui Navas non è stato perfetto e ancora Choupo-Moting di testa ha spedito il pallone in fondo alla rete. Curiosa la statistica: in 2 partite da ex il camerunense ha segnato più gol che nelle 10 giocate indossando la maglia del Psg (uno) in Champions League.
Il portiere costarricense si è rifatto subito dopo sul tiro da fuori area di Alaba, che in avvio di ripresa, sempre oltre i 16 metri, ha spedito di poco a lato, poi ha chiuso in uscita su Müller. Dall'altra parte Neymar e Mbappé hanno avuto più spazi sulle ripartenze, soprattutto al 78' quando l'1-1 del francese è stato cancellato per un fuorigioco millimetrico.
La supremazia territoriale del Bayern nell'ultimo quarto d'ora non ha prodotto tiri in porta e i campioni in carica sono stati costretti ad abdicare in una doppia sfida in cui il risultato "bugiardo" dell'andata si è bilanciato con quello del ritorno e la differenza l'hanno fatta i campioni a disposizione.
La prossima sfida per i francesi sarà in ogni caso affascinante: riguarderà il confronto tra i probabili palloni d'oro del futuro (Mbappé contro Haaland e il Borussia Dortmund) o quello familiare, visto che lo sceicco Al Mansur, proprietario del Manchester City, è cugino dell'emiro qatariota Al Thani, patron del Psg.
È anche interessante notare che il club è arrivato per la seconda volta consecutiva in semifinale di Champions come il suo ex allenatore Tuchel, unico nella storia della competizione a poter dire di aver contribuito a portare ben due squadre a questo traguardo nella stessa edizione.
Oltre ad aver guidato i francesi fino alla fase a gironi prima dell'esonero, ha cambiato la stagione del Chelsea da fine gennaio, quando i Blues potevano solo sognare di essere tra le prime quattro d'Europa (e d'Inghilterra, essendo all'epoca settimi a oltre 10 punti di distacco dalla zona Champions).
La realtà è che nel secondo round al Sánchez-Pizjuán contro il Porto, stavolta come squadra di casa, la sua squadra ha amministrato il vantaggio ottenuto la settimana precedente senza subire nulla, a parte un destro alto di Corona, per oltre un'ora e creando un paio di occasioni interessanti con Mount e Pulisic, soprattutto quella del nazionale americano lanciato solo davanti a Marchesín. Eppure Conceiçao aveva ritrovato gli squalificati Oliveira e Taremi, ma ha mandato in campo
solo a metà ripresa
l'attaccante iraniano che ha mostrato al 93' con uno splendido gol in rovesciata quanto l'ex Parma, Lazio e Inter si sia sbagliato. Così la sconfitta per 1-0 ha premiato il Chelsea e il suo allenatore, che ora aspetta il Real Madrid, già battuto con il Psg l'anno scorso, o il Liverpool, superato in Premier ad Anfield appena 10 giorni fa.
Psg-Bayern Monaco 0-1
Choupo-Moting 40'
Chelsea-Porto 0-1
Taremi 93'