Armando Torro | |
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Quando aspetti un momento da tanto tempo, facciamo 7 anni, 6 mesi e 4 giorni, può succedere di sentire troppo la pressione e farsi mangiare da quella, oltre che da un avversario superiore. È successo al Milan che non sentiva la musichetta della Champions League dall'11 marzo 2014 e il sogno di poterlo fare proprio contro il Liverpool ad Anfield, dove finora non aveva mai giocato in partite ufficiali, stava per diventare un incubo.
Perché la squadra di Klopp è partita a razzo schiacciando e prendendo a pallate per 20' quella di Pioli, costringendola nella propria metà campo, se non proprio nella propria area di rigore, Salah ha fatto il bello e il cattivo tempo contro Hernández e i centrocampisti dei Reds hanno dominato gli inesperti Kessié - sono queste le partite in cui dovrebbe dimostrare di valere gli 8 milioni annui di ingaggio richiesti - e Bennacer. Per mole di gioco e occasioni create il Liverpool avrebbe meritato di essere sul 3-0 a metà primo tempo e se il risultato è rimasto in bilico
è solo grazie a Maignan, Kjaer e Tomori, al di là dell'autogol del nazionale inglese al 9' sul cross di Alexander Arnold: innanzitutto il rigore parato dal nuovo portiere rossonero a Salah e la respinta miracolosa sulla successiva ribattuta di Diogo Jota, poi le chiusure difensive sul tridente dei Reds. Così il Milan ha preso un po' di coraggio e improvvisamente al 42' ha costruito un'azione da manuale per il pareggio di Rebić al secondo pallone toccato dal croato su assist di Leão che ha dato il via a quella del clamoroso 2-1 solo 2' più tardi, stavolta col tap-in di Díaz sul tiro di Hernández respinto da Robertson.
Sarebbe stato ancora più clamoroso se a inizio secondo tempo il nazionale francese non si fosse trovato in fuorigioco sul calcio d'angolo che avrebbe dato il tris ai rossoneri con Kjaer: questione di centimetri, quelli buoni nell'azione successiva per Salah tenuto in posizione regolare da Calabria sulla scucchiaiata di Origi per il 2-2 su un Maignan incerto nell'uscita e una difesa immobile. Il Liverpool ha avuto la capacità di macinare ancora gioco e creare occasioni fino alla rimonta completata da un gran destro in controbalzo di Henderson su una respinta da calcio d'angolo, poi ha saputo addormentare la partita rendendo inutili i tentativi rossoneri, soprattutto i cross dalla trequarti per il neo entrato Giroud.
Un peccato per il Milan che si era illuso di portare a casa un risultato importante da Anfield, ma è sbattuto contro una squadra che ha dimostrato di essere più forte e ha strameritato la vittoria. In realtà gli 0 punti raccolti dal Diavolo sono amari considerando lo 0-0 del Wanda Metropolitano tra Atletico Madrid e Porto, una partita senza particolari spunti da parte dei campioni di Spagna che hanno rischiato di vincere solo nel recupero (come fatto nell'ultima di Liga).
A differenza dei cugini, l'Inter non ha per nulla sfigurato a San Siro contro il Real Madrid, ha messo spesso alle corde la squadra di Ancelotti creando la bellezza di 6 occasioni da gol nitide tra primo tempo e inizio ripresa, in cui Courtois si è fatto trovare pronto sulla coppia Dzeko-Martínez e si è salvato quando i palloni sono usciti di poco a lato. Eppure un gioco convincente della squadra di Inzaghi non è bastato, perché in Champions si deve riuscire a tenere un buon ritmo per tutta la partita e l'errore contro i blancos è stato proprio quello di far prendere loro campo fino a non riuscire più a ripartire per presentarsi negli ultimi 20 metri. Poi la differenza l'hanno fatta i cambi: Ancelotti ha inserito Rodrygo per Vázquez e Camavinga per Modrić uscito tra gli applausi. Ma d'applausi è stata la giocata del giovane francese che sul filtrante di Valverde ha servito un cioccolatino al volo a Rodrygo, bravo a girare sempre al volo di sinistro alle spalle di un incolpevole Handanovic proprio al minuto 89, a pochi metri dal traguardo. L'Inter non meritava di perdere, sarebbe stato giusto il pareggio, e la sconfitta mette i nerazzurri in condizione di giocare già uno spareggio tra due settimane contro lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi che si è arreso allo Sheriff Tiraspol per lo storico 2-0 della formazione indipendentista (Transnistria) moldava, per la prima volta ai gironi, firmato da Traoré e Yansane.
Ci si aspettava una pioggia di gol a Bruges dove il Paris Saint Germain del trio delle meraviglie Messi-Mbappé-Neymar ha sorpreso tutti in negativo, non andando oltre l'1-1 contro i belgi. I padroni di casa hanno reagito all'iniziale vantaggio di Herrera servito da Mbappé con un gol fotocopia di Vanaken, poi hanno saputo difendere con ordine sullo sterile possesso palla della squadra di Pochettino e sono arrivati più volte a tirare in porta verso Navas (Donnarumma in panchina), forse il migliore in campo dei suoi, quando tutte le attenzioni erano sul debutto europeo di Messi con un maglia diversa da quella del Barcellona dopo 17 anni. La pioggia c'è stata all'Etihad, dato che il Manchester City ha sconfitto con un tennistico 6-3 il Lipsia che è stato in partita fino all'espulsione di Angeliño grazie alla tripletta di Nkunku, mentre gli uomini di Guardiola andati in rete sono stati 5 (più l'autogol di Mukiele di testa): Aké, Mahrez e soprattutto Grealish, prima di Cancelo e Gabriel Jesús che hanno chiuso il set.
A livello di singoli, il migliore della serata è stato certamente Haller, autentico mattatore nel 5-1 esterno dell'Ajax a Lisbona contro lo Sporting con un poker al suo esordio assoluto in Champions League: considerato questo nome della competizione, l'ivoriano è il secondo a esserci riuscito dopo Van Basten in Milan-Goteborg 4-0, ma in assoluto (compresa la vecchia Coppa dei Campioni) è il primo. L'attaccante ex West Ham ha segnato quattro reti da vero finalizzatore, negli ultimi 10 metri dell'area di rigore, non avendo pietà dei portoghesi che pure erano rientrati in partita grazie a Paulinho e alla papera di Pasveer.
Infine il Borussia Dortmund che in realtà ha aperto il mercoledì di Coppa superando a Istanbul il Besiktas grazie ai suoi giovani, in particolare Bellingham, autore di un gol e un assist per il solito Haaland nel 2-1 finale fissato nel recupero da Montero su pennellata di Pjanic da calcio di punizione.
Bruges-Psg 1-1
Herrera 15' (P); Vanaken 27' (B)
Man. City-Lipsia 6-3
Aké 16', Mukiele a 28' (M); Nkunku 42',51',73' (L); Mahrez r 47pt, Grealish 56', Cancelo 75', G. Jesús 85' (M)
Atletico Madrid-Porto 0-0
Liverpool-Milan 3-2
Tomori a 9' (L); Rebić 42', Díaz 44' (M); Salah 48', Henderson 68' (L)
Besiktas-Bor. Dortmund 1-2
Bellingham 20', Haaland 48'pt (D); Montero 95' (B)
Sp. Lisbona-Ajax 1-5
Haller 2',9',51',63' (A); Paulinho 33' (L); Berghuis 39' (A)
Sheriff Tiraspol-Shakhtar Donetsk 2-0
Traoré 16', Yansane 62'
Inter-Real Madrid 0-1
Rodrygo 89'