Armando Torro | |
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Forse è stato merito del ritiro, forse serviva solo essere più concentrati. Fatto sta che la Juventus contro lo Zenit ha giocato la miglior partita non solo della Champions League, ma della stagione finora.
La squadra di Allegri pare essersi ritrovata nelle difficoltà e con una formazione molto offensiva, Chiesa e Bernardeschi sugli esterni, Dybala in coppia con Morata davanti, che ha sostanzialmente dominato il gioco senza soffrire più di tanto le avanzate dei russi. Solo il colpo di testa di Lovren a inizio match, poi un ritmo tambureggiante a tinte bianconere per arrivare al vantaggio dopo la conclusione murata di Bernardeschi e quella stampata sul palo da Dybala. Proprio la Joya con la fascia di capitano al braccio è stato il trascinatore della Juve, a partire dalla splendida voléé dell'1-0 sugli sviluppi di un calcio d'angolo, per continuare con l'assist a Morata che ha sprecato il raddoppio. L'autogol di Bonucci su un cross innocuo di Karavaev è stato solo un incidente di percorso perché la squadra ha seguito il consiglio dalla panchina del suo allenatore, cioè continuare a giocare e costruire occasioni da gol. A fine primo tempo il colpo di testa di McKennie, a inizio ripresa la serpentina di Chiesa in area per conquistare il rigore del sorpasso: Dybala ha calciato fuori incrociando troppo, ma grazie all'ingresso anticipato in area di Barrios ha potuto rifarsi infilando la palla all'angolino basso ed esultando à la Platini - o meglio, come Le Roi protestò per un gol annullato in finale di Coppa Intercontinentale contro l'Argentinos Juniors - proprio sotto gli occhi del 10 francese, superato a quota 106 gol in bianconero, allo Stadium.
Gli unici pericoli dello Zenit sono arrivati con l'ingresso in campo di Malcom, primo a impegnare seriamente Szczesny, seguito da Wendel, il cui tiro respinto dal polacco ha fatto capire che per lo Zenit non ci sarebbe stato niente da fare. E infatti dopo la traversa del solito McKennie ci ha pensato Chiesa a chiudere la partita con dribbling e sinistro incrociato, poi Morata ha ritrovato il gol su assist al bacio di Dybala. Dopodiché i cambi e il rilassamento generale non particolarmente gradito da Allegri che ha portato al 4-2 definitivo di Azmoun nel recupero e quindi al secondo gol subito in Champions dalla Juve, che comunque può festeggiare l'approdo agli ottavi di finale.
Si vedrà tra tre settimane se da prima o da seconda del gruppo H, quando allo Stamford Bridge i bianconeri dovranno difendere l'1-0 e i tre punti di vantaggio sul Chelsea che ha superato solo grazie al gol di Ziyech (tra i diversi tentativi) il Malmö a domicilio.
Chi ha grandi rimpianti, invece, è l'Atalanta che ha sfiorato ancora il successo sul Manchester United, ma almeno stavolta è uscita dal campo con un punto. La squadra di Gasperini è partita determinata proprio come all'andata all'Old Trafford, anche se la prima occasione della partita è stata per i Red Devils con il palo di McTominay su deviazione del rientrante Palomino. La vivacità dei nerazzurri in attacco ha fatto soffrire la difesa a tre degli ospiti guidata da Varane (poi uscito per infortunio) e soprattutto Zapata è stato un enigma irrisolto per tutta la partita, soprattutto quando al 12' è partito da sinistra e ha messo un pallone a rimorchio per Iličić che ha calciato forte rasoterra ingannando De Gea: praticamente una papera quella del portiere spagnolo che si è fatto passare il pallone sotto il corpo. Il possesso palla sterile e la linea difensiva alta della squadra di Solskjaer ha permesso al colombiano di sfruttare gli spazi in profondità e presentarsi altre due volte in area inglese, la prima calciando fuori di potenza e la seconda facendosi recuperare alla disperata da Bailly. L'uscita dal campo di Varane e l'ingresso di Greenwood ha ridisegnato lo United con il 4-2-3-1 in cui il neo entrato e Rashford hanno potuto sfruttare le combinazioni con Bruno Fernandes al centro. E proprio su un'imbucata di Rashford appena iniziato il recupero ha dato via al pareggio degli ospiti, ancora con un assist dell'ex Novara, Sampdoria e Udinese, col tacco no look, per Cristiano Ronaldo che non ha sbagliato solo davanti a Musso.
A inizio ripresa CR7 ha provato a ricambiare il favore, ma Palomino ha salvato i nerazzurri, da quel momento in poi i più pericolosi in campo: finalmente è arrivato il gol di Zapata scattato sul filo del fuorigioco che ha concluso in porta di sinistro rendendo inutile il tentativo di recupero di Maguire, proprio l'uomo che lo teneva in gioco nonostante inizialmente l'arbitro Vinčić avesse annullato per offside poi corretto dal Var.
L'entrata di Cavani non ha spaventato la Dea che anzi ha provato a legittimare il vantaggio creando altre due occasioni con Zapata e Muriel, dentro per sfruttare gli spazi in contropiede al posto di Iličić. Ma il direttore di gara, connazionale del fantasista nerazzurro, ha contribuito al pareggio del solito CR7 ancora nel recupero, non segnalando come volontario, e quindi falloso, il tocco di mano di Greenwood sul rinvio di Djimsiti, con l'inglese che ha potuto giocare il pallone all'indietro per il gran destro di Cristiano su cui Musso non ha potuto nulla. È curioso il fatto che per due volte consecutive in campo europeo lo United sia stato favorito su un episodio del genere giudicato sempre dal fischietto sloveno contro una squadra italiana: a lui si deve l'annullamento del gol di Kessié all'Old Trafford nell'andata degli ottavi di finale della scorsa edizione di Europa League.
Il pareggio in extremis dei Red Devils ha ridisegnato una classifica che ora per l'Atalanta è in salita, ma la qualificazione è comunque possibile: la squadra di Gasperini è a 5 punti, -2 da quella di Solskjaer e dal Villarreal che ha superato 2-0 in contemporanea lo Young Boys, e vincendo sia contro gli spagnoli che contro gli svizzeri sarebbe agli ottavi.
L'altra squadra che ha già strappato il pass è l'incontenibile Bayern Monaco, capace di rifilare una cinquina al Benfica che pure ha messo in difficoltà gli uomini di Nagelsmann concludendo il primo tempo sul 2-1, anche per effetto, e questa è la notizia di serata, del primo rigore sbagliato in Champions League da Lewandowski su 15 calciati (parato da Vlachodimos). Questo incidente di percorso non ha comunque fermato il centravanti polacco che ha realizzato una tripletta e ha fatto capire che, in fin dei conti, dopo l'annullamento dello scorso anno non sarebbe uno scandalo se il Pallone d'Oro 2021 andasse a lui, nonostante Jorginho e Messi.
A proposito della Pulga, il Barcellona ha ritrovato la vittoria firmata proprio dal nuovo numero 10 Ansu Fati che ha steso la Dinamo Kiev e regalato la prima gioia da allenatore a Sergi, in attesa dell'arrivo di Xavi sulla panchina blaugrana.
Infine il gruppo G, il più equilibrato di tutti, in cui il Wolfsburg ha battuto 2-1 il Salisburgo portandosi a 5 punti come il Lille che ha superato con lo stesso punteggio, e in rimonta, il Siviglia (ora ultimo a quota 3) a domicilio con i gol a cavallo tra il primo e il secondo tempo di David su rigore e Ikoné.
Bayern Monaco-Benfica 5-2
Lewandowski 26', Gnabry 32' (M); Morato 38' (B); Sané 49', Lewandowski 62' (M); Núñez 74' (B); Lewandowski 84' (M)
Dinamo Kiev-Barcellona 0-1
Ansu Fati 69'
Atalanta-Man. Utd 2-2
Iličić 12' (A); C. Ronaldo 46' pt (M); Zapata 56' (A); C. Ronaldo 92' (M)
Villarreal-Young Boys 2-0
Capoue 36', Danjuma Groeneveld 89'
Wolfsburg-Salisburgo 2-1
Baku 3' (W); Wöber 30' (S); Nmecha 60' (W)
Siviglia-Lille 1-2
Ocampos 15' (S); David r 43', Ikoné 51' (L)
Malmö-Chelsea 0-1
Ziyech 56'
Juventus-Zenit 4-2
Dybala 11' (J); Bonucci a 26' (Z), Dybala r 58', Chiesa 73', Morata 82' (J); Azmoun 92' (Z)