Armando Torro | |
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Vincere per sbloccarsi, sbloccarsi per andare avanti. Il mercoledì di Champions League per Milan e Inter è stato più che positivo per i rispettivi obiettivi.
Dopo la caduta in campionato contro la Fiorentina, il Milan aveva bisogno di rialzarsi e dimostrare di essere ancora sul pezzo, ma al Wanda Metropolitano non è facile per nessuno.
Eppure la squadra di Pioli ha affrontato l'Atletico Madrid sapendo di dover fare la partita senza concedere molto ai temibili Suárez e Griezmann. Lo ha fatto con la maturità di una squadra che, forse, ha capito finalmente che in Champions gli errori si pagano. Ragione per cui è da sottolineare la prova superata da Romagnoli e Kalulu, in modi diversi protagonisti in negativo dell'andata a San Siro.
È merito di tutto il pacchetto arretrato rossonero se alla fine l'unica parata impegnativa della partita fatta da Tătărușanu è stata a gioco fermo. Lo stesso dicasi per Oblak, che ha comunque visto un paio di conclusioni a lato dei fischiatissimi Díaz ed Hernández, ma non ha corso pericoli fino a 25' dalla fine. Poi i quattro cambi contemporanei di Pioli hanno scombinato le carte e rovinato i piani di un pareggio all'Atleti: in particolare Messias che prima ha servito un assist a Bakayoko (ribattuto da Savić) e poi ha gelato il Wanda Metropolitano, infiammando allo stesso tempo i tifosi milanisti arrivati a Madrid. Il Milan a 3' più recupero dalla fine era ultimo matematicamente e fuori da tutte le coppe europee, ma l'uomo della provvidenza ha battuto Oblak di testa su un cross perfetto di Kessié e ha rialzato i rossoneri che sono ancora in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale, anche grazie all'errore sotto porta di Cunha al 91', unica occasione pericolosa costruita dai campioni di Spagna.
La favola del brasiliano che fino a 8 anni faceva il fattorino e si divertiva nei campionati amatoriali è la cartolina della serata: braccia al cielo come Kaká l'11 marzo 2014, ultimo gol in Champions (e contro i rojiblancos, ma al Calderón) del Milan prima del ritorno e lacrime nell'abbraccio dei compagni.
La Champions League regala sempre certe emozioni e chissà che, contro il Liverpool, i rossoneri non riescano nell'impresa di arrivare agli ottavi dopo aver concluso a 0 punti le prime tre partite, come l'Atalanta di due anni fa.
Proprio i Reds stanno consentendo agli uomini di Pioli di continuare a sognare, grazie al 2-0 firmato da Alcântara e Salah contro il Porto, arrivato pur facendo massiccio turnover. Con una vittoria a San Siro martedì 7 dicembre e il contemporaneo pareggio tra i Dragoes e l'Atletico, il Milan sarebbe agli ottavi, ma anche se la squadra di Simeone dovesse vincere con lo stesso scarto dei rossoneri, in vantaggio nella differenza reti.
Chi può tornare finalmente a gioire per una qualificazione alla fase a eliminazione diretta dopo 10 anni è l'Inter. Inzaghi sta dimostrando di poter plasmare una squadra diversa da quella di Conte ma capace di raggiungere l'obiettivo minimo: non è un caso che proprio una doppietta di Džeko (migliore in campo insieme a un incontenibile Perišić) abbia sfatato il tabù Shakhtar Donetsk dopo tre 0-0 consecutivi nella competizione e a un anno di distanza dal secondo e più doloroso per le ambizioni europee.
Contro la squadra di De Zerbi i nerazzurri sono scesi in campo con la voglia e la sicurezza di portare a casa il risultato, così da creare 6 palle gol nitide nel solo primo tempo. Stavolta le parate di Trubin non hanno salvato gli ucraini e al terzo tentativo Džeko ha abbattuto il muro neroarancio facendo correre il suo allenatore sotto la curva. Una corsa liberatoria per una maledizione finalmente archiviata, soprattutto dopo il tap-in di testa del bosniaco e (per una volta dall'altra parte) il palo colpito da Dodo, il migliore tra gli uomini di De Zerbi.
La qualificazione è diventata ufficiale a Tiraspol, dove il Real Madrid ha regolato lo Sheriff con un netto 3-0 nel giro di 25' tra primo e secondo tempo e il sigillo di Benzema che ha cancellato la precedente impresa dei separatisti della Transnistria al Bernabéu. Lì la squadra di Ancelotti dovrà sudarsi il primo posto nel gruppo D contro un'Inter in piena fiducia nelle ultime settimane dopo aver battuto il Napoli in campionato e aver già dimostrato di poter competere alla pari con i blancos all'andata.
La sfida più attesa della serata, il big match tra Manchester City e Paris Saint Germain ha regalato il primato del girone A ai campioni di Inghilterra: la squadra di Guardiola stavolta hanno avuto ragione di chi sulla carta è indicato come favorito alla vittoria finale.
L'organizzazione di gioco, le occasioni create e inizialmente non concretizzate e la reazione allo svantaggio subito hanno fatto capire che non basta avere il tridente Messi-Mbappé-Neymar per vincere in una competizione come la Champions: o meglio, può andare bene una volta, ma alla seconda i gruppi più attrezzati sono capaci di prendere le misure e rispondere, così come Sterling e Gabriel Jesús hanno risposto a Mbappé.
Non basta neanche avere in squadra il più interessante prospetto nato nel terzo millennio, Haaland, per andare avanti e superare il girone: lo imparerà sicuramente il Borussia Dortmund che alla terza sconfitta consecutiva saluta la competizione per lasciare spazio a uno Sporting più organizzato e concreto, poi trascinato da Pedro Gonçalves.
Infine le (non più) sorprese di questa edizione: Nkunku che ha aperto e chiuso la cinquina del Lipsia a Bruges e soprattutto Haller che con la doppietta utile all'Ajax per rimontare il Besiktas è riuscito ad andare a segno per le prime 5 partite del girone (come Del Piero e Diego Costa) e ha agganciato Lewandowski a quota 9 gol in testa alla classifica cannonieri della Champions.
Bruges-Lipsia 0-5
Nkunku 12',93', Forsberg r 17',45', A. Silva 26'
Man. City-Psg 2-1
Mbappé 50' (P); Sterling 63', G. Jesús 76' (M)
Atletico Madrid-Milan 0-1
Messias 87'
Liverpool-Porto 2-0
Alcântara 52', Salah 70'
Besiktas-Ajax 1-2
Ghezzal r 22' (B); Haller 54',69' (A)
Sp. Lisbona-Bor. Dortmund 3-1
Gonçalves 30',39', Porro 81' (S); Malen 93' (D)
Inter-Shakhtar Donetsk 2-0
Džeko 61',67'
Sheriff Tiraspol-Real Madrid 0-3
Alaba 30', Kroos 45', Benzema 55'
GRUPPO A
Man. City 12
Psg 8
Lipsia 4
Bruges 4
GRUPPO B
Liverpool 15
Porto 5
Milan 4
Atletico Madrid 4
GRUPPO C
Ajax 15
Sp. Lisbona 9
Bor. Dortmund 6
Besiktas 0
GRUPPO D
Real Madrid 12
Inter 10
Sheriff Tiraspol 6
Shakhtar Donetsk 1