Comunicato Stampa | |
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Il CJ Basket Taranto è lieto di annunciare il secondo rinnovo all'interno dello staff tecnico per la stagione 2022/23. Dopo la conferma di coach Davide Olive arriva il rinnovo di contratto anche per Claudio Carone che anche nella prossima annata sarà l'assistant coach delle canotte rossoblù. Una scelta che va nella direzione della continuità e altro riconoscimento importante al lavoro svolto negli ultimi anni che ha portato stabilmente il CJ Taranto nell'elite della cadetteria con due playoff consecutivi. Ma soprattutto un grande traguardo per coach Carone che di fatti è nato cestisticamente proprio nel CJ Basket Taranto. Un grazie inoltre ad Antimo Salamino per la fattiva collaborazione nella buona riuscita della trattativa.
Claudio Carone è nato il 22/10/1977 a Taranto. I suoi primi passi nel mondo del basket sono stati mossi nel Cus Jonico dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili. Per lui anche una puntata, sempre a livello giovanile, nella Ricciardi, prima di andare a giocare con la Libertas e poi emigrare fuori Taranto e fuori dalla Puglia giocando per tanti anni tra serie C e serie D. Una volta finita la carriera da giocatore, il ritorno a Taranto per amore e lavoro. Quindi il richiamo della palla a spicchi che lo ha portato nelle vesti di allenatore dapprima nelle giovanili dell'Asd Fortitudo Taranto e poi all'Anspi Santa Rita, quindi il suo approdo sulla panchina del CJ Basket nel 2018/19 al fianco dell'allora primo allenatore Giulio Caricasole. Da febbraio 2019/20 viene confermato nello staff tecnico di coach Davide Olive.
Coach, un rinnovo importante per te in un ambiente che ti è familiare, tu sei nato nel Cus vero?
Certamente, fa sempre piacere un rinnovo perché vuol dire che si è lavorato bene. Il Cus Jonico poi è la mia seconda famiglia, sono i colori a cui sono più affezionato, quelli della mia città e della squadra dove ho cominciato a respirare pallacanestro.
Sei arrivato nello staff tecnico del CJ 6 mesi prima di coach Olive ma con lui si è solidificato un grande rapporto in questi anni, che intesa c'è oramai tra voi?
Abbiamo imparato a conoscerci, sappiamo pregi e difetti uno dell'altro: i tasti da toccare per stimolare il nostro lavoro a vicenda. E quelli da non toccare, e soprattutto in quali momenti farlo. Specialmente durante la partita. È interessante lavorare con Davide, tecnicamente, tatticamente perché è un allenatore di grande esperienza, da cui impari molto e che mi ha arricchito, ma anche umanamente parlando. Credo di poter dire che ci sia un rapporto di amicizia che è nato sopra quello professionale.
Che stagione è stata quella appena chiusa da Taranto, come la giudichi anche alla luce di quello che stanno facendo Agrigento (che ha dominato il girone D del CJ) e Rimini (che ha eliminato i rossoblu nei playoff)?
È stata una stagione senza dubbio positiva. Iniziata in salita, male, si può dire. C'era difficoltà nell'amalgamare il roster che avevamo a disposizione, completamente rinnovato. Tra fine dicembre e marzo c'è stata la riscossa, abbiamo vinto tante partite risalendo la classifica. Volevamo i playoff e li abbiamo ottenuti, spiace per qualche infortunio e acciacco di troppo nel finale di stagione. Sui valori in campo era lampante la differenza tra il nostro girone D e il C (come evidenziato dai risultati del primo turno playoff, ndr) ma soprattutto era evidente il valore di squadre come Agrigento e Rimini, attrezzate per arrivare fino in fondo e i risultati lo hanno dimostrato.
Che stagione sarà la prossima con questa rivoluzione in atto dei campionati?
Difficile da decifrare sicuramente. Potrebbe esserci una sorta di spaccatura nell'allestimento dei roster e poi nei valori in campo e nella classifica tra coloro che punteranno alla promozione e in quelli che mireranno solamente a mantenere la categoria in quella che sarà la serie B d'Eccellenza. Per questo bisognerà stare attenti già dal mercato per essere competitivi.