Redazione MRB.it | |
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Quello della Virtus Calcio Taranto nelle competizioni ASI è un periodo in cui si alternano vittorie e pareggi tra Serie A e Coppa Italia, ma ogni partita sembra vivere lo stesso copione: vantaggio in avvio, mancato raddoppio, rimonta subita e rischi vari. Lo ha evidenziato anche Giuliano Alagni, dando anche una spiegazione a cosa succede in campo: "Il fatto di passare in vantaggio nei primi minuti ci fa un attimo rilassare e quindi c'è un calo di attenzione, ma siamo sfortunati, colpiamo traverse e subiamo gol evitabilissimi", ha detto in apertura di intervista a MRB.it il centrocampista dei delfini.
C'è però un modo per superare questo problema, cioè lavorare sulla testa: "Va benissimo continuare a sbloccare subito le partite e continuare a sviluppare l'affiatamento del gruppo come stiamo facendo, dobbiamo solo avere una sana cattiveria, cioè cinismo sotto porta. Da questo punto di vista si è fatta sentire nelle ultime gare l'assenza di Notorio, anche perché lui trasmette molta esperienza e carica come Romano e Piccirilli. L'aspetto psicologico è fondamentale in questa squadra", ha fatto notare il massafrese.
Parlando di aspetto psicologico, il classe '92 si è rimesso in gioco dopo diversi anni di assenza dal calcio a 11 e coglie ogni sfida di questa stagione con l'obiettivo di dare il massimo, soprattutto per dimostrare qualcosa a se stesso, al di là dei minuti giocati: "Partire titolare mi dà la carica giusta per fare bene, mentre quando subentro so che devo dare il 100% per far sì che il mister non abbia dubbi sulla mia condizione. Per quanto riguarda la disposizione, onestamente preferirei giocare in un centrocampo a tre - come nell'ultima partita vinta contro la Dea Impianti, ndr - perché c'è più compattezza in mezzo e si creano meno 'buchi'. È però fondamentale che siamo tutti a disposizione perché chi parte dalla panchina non è da meno rispetto agli undici iniziali e la dimostrazione c'è stata proprio mercoledì sera, quando anche con l'aiuto di chi è subentrato abbiamo portato a casa la vittoria e non si sono viste differenze nel gioco", ha sottolineato il numero 8 rossoblù.
Alagni è al primo anno alla Virtus e già si è reso conto di quanto sia importante creare amalgama nel gruppo fuori prima di mostrarla dentro il campo: "Sono arrivato accettando l'invito di Crocco, con cui ho giocato anni fa, e mi sono ritrovato anche con diversi massafresi, ma io sono uno che si adatta alle situazioni e qui mi trovo comunque benissimo, con il gruppo che non mi ha mai fatto sentire fuori luogo fin dal primo giorno e con mister Palumbo che è una persona squisitamente disponibile e appassionata", ha ricordato con piacere.
Per lui è stata finora una stagione particolare, segnata da una lunga assenza dovuta principalmente al suo lavoro nella Marina Militare, che è stato sia una sfortuna che una fortuna: "Prima di partire in navigazione avvertivo un costante fastidio al ginocchio e ho scoperto di avere lesioni al menisco e al legamento crociato anteriore. Stando praticamente a riposo in questi mesi il problema è migliorato - ha spiegato il 30enne -, posso dire di aver recuperato perché non sento dolori o fastidi all'articolazione, quindi sono nelle condizioni di poter dare il 100% ed è quello che voglio fare", è la sua promessa.
Quindi, dopo le prime partite a settembre, ecco il ritorno a gennaio a riprendere confidenza col campo e coi compagni: "Sono rientrato da poco e per le poche partite che ho giocato in questo ultimo periodo posso dire di essermi trovato bene sia con Collocola che con Marraffa - ha ammesso -, ma indipendentemente da chi scende in campo secondo me creando densità al centro, con un 4-3-3 o un 4-3-1-2 che sia, la squadra può esprimere al meglio le sue potenzialità", è la considerazione finale di Alagni.