Comunicato Stampa | |
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La società di boxe Quero-Chiloiro Taranto piange la scomparsa del pugile Bruno De Pace. Migrato negli anni Sessanta dalla sua Taranto a Pesaro, dove divenne professionista, è morto ad ottant'anni lunedì scorso 29 gennaio.
“Bruno De Pace è stato mio amico, una persona buona ed un pugile di talento, vero professionista. Dopo che si trasferì a Pesaro, dove fu accolto dalla colonia di boxeur sponsorizzata dalla Moto Benelli, io lo seguii e vi restai un anno, per poi tornare a Taranto, attratto dalle mie radici” lo ricorda oggi il maestro benemerito Vincenzo Quero, che ai tempi diverrà poi campione d'Italia dei Leggeri nell'indimenticabile notte del 3 dicembre 1975 dello stadio “Salinella” oggi “Iacovone”. L'assalto al titolo, dei Superleggeri, lo tentò anche Bruno De Pace, il 9 agosto 1968 a Livorno, ebbe però la sfortuna di incontrare i guantoni più robusti del beniamino di casa Romano Fanali, che onorò degnamente il titolo eredito da Bruno Arcari, vincendo per knockout tecnico. Quel match che fu osteggiato dalle precarie condizioni meteorologiche che aleggiavano sul vecchio stadio “Ardenza” conosciuto poi come “Armando Picchi”, fu l'ultimo affrontato da De Pace in carriera, che si chiuse con 15 vittorie e 4 sconfitte. “Parliamo di 19 incontri in appena tre anni di biografia professionistica, segno che allora la boxe in Italia, e soprattutto a Pesaro contava” annota il tecnico Vincenzo Quero. Oggi il suo ricordo va all'amico e collega del ring, “un esempio di coraggio per tanti di noi nelle cui vene scorreva il sogno di diventare campioni di boxe”.
Oltre mezzo secolo fa, assieme a Bruno De Pace, a Pesaro, dalla scuderia Benelli del mitico procuratore Mongaretti, c'erano molti pugliesi come il leccese Bruno Melissano, il barese Damiano Lassandro divenuto poi procuratore (nel suo team successivamente ci andò anche l'ex Pro ora tecnico della Quero-Chiloiro Francesco D'Arcangelo) e il conterraneo Piero Petruzzelli che nel centro marchigiano si affermò in seguito come imprenditore. Storie di sport che generano storie di vita. Oggi la Quero-Chiloiro Taranto ne segna la memoria, infilando i guantoni del “Galantuomo del Ring” Bruno De Pace.