In merito alla decisione di far rigiocare la partita tra il Grottaglie e l'ASD Rinascita Refugees per un errore tecnico, il club biancoazzurro ha diramato un nota.

IL COMUNICATO DEL GROTTAGLIE CALCIO - Apprendiamo con non poca amarezza la decisione del G.S.T. sulla vicenda del ricorso presentato dall'A.S.D. Rinascita Refugees sulla partita da noi vinta SUL CAMPO lo scorso 3 marzo 2024.
L'amarezza nasce dal fatto che – probabilmente – entreremo nella “storia” del calcio (ironicamente parlando) per un plastico caso in cui il tecnicismo normativo non rende giustizia alla verità storica e, pur concordando con il principio secondo cui le sentenze non si commentano ma si rispettano (fermo restando il diritto d'impugnazione di cui certamente ci avvarremo fino alla fine), ci sentiamo di dover esprimere tutto il nostro rammarico per la decisione del G.S.T. che comporterà il dover giocare nuovamente e DALL'INIZIO una partita che – ripetiamo – abbiamo (stra)vinto sul campo.
Rammarico dovuto ad una serie di aspetti che teniamo a condividere con tutti i lettori di questa breve nota: in primis per i nostri giocatori che, tra mille difficoltà (non ultima quella di essere “orfani” dello stadio), si stanno battendo come leoni in campo senza risparmiarsi in nulla; poi per i nostri tifosi che ci seguono sempre con affetto e dedizione; poi, ancora, per tutta la comunità grottagliese che ci onoriamo di rappresentare in uno sport presente nel cuore di molti. Su quest'ultimo punto, ci fa piacere riscontrare anche la solidarietà e la vicinanza dell'amministrazione comunale, che siamo sicuri si prodigherà sempre più – nei limiti delle proprie possibilità – affinché la nostra realtà possa progredire e sostenersi.
Auspichiamo, pertanto, che tutti gli organi giudicanti abbiano sempre la serenità nel decidere senza farsi trasportare dal (sempre più diffuso e, purtroppo, dilagante) politically correct che, in casi come questo, peraltro, non renderebbe onore nemmeno a chi trionfa in sede diversa da quella tecnica perché IL CAMPO È IL CAMPO ED IL “FUORI” È FUORI.