Bellissima iniziativa quella dell'Associazione Seanex allo stadio Renzino Paradiso di Talsano. In una giornata uggiosa ma non per questo non ricca di voglia di imparare e di entusiasmo, tanti piccoli aspiranti portieri si sono cimentati nel primo stage GK organizzato con il grande impegno di Beppe Ungaro, padrone di casa della manifestazione, per formare i nuovi estremi difensori del futuro. Una giornata che ha visto un grande ospite di eccezione. Trattasi del portiere del Monza Michele Di Gregorio che ha accettato con grande piacere l'invito per essere il primo testimonial ufficiale di questo stage. L'estremo difensore autore di un'ottima stagione con i brianzoli si è concesso ai cronisti presenti  parlando dell'iniziativa di oggi e della sua esperienza da portiere non disdegnando qualche piccolo consiglio ai ragazzi presenti.



Ecco le sue parole:

Michele, cosa pensi di questa iniziativa e dell'importanza di insegnare le basi a chi si vuole cimentare nel ruolo di portiere?
''Sono venuto a stare qui insieme a questi ragazzi perchè anch'io ho iniziato cosi e so cosa significa iniziare da zero. E' una bellissima cosa questa iniziativa con tanti bravi tecnici che possono dare una mano a questi ragazzi dando loro consigli e facendoli crescere. E' una giornata formativa per loro e per trovare i giusti stimoli per diventare forti in questo ruolo. Con Beppe Ungaro c'è grande stima e affetto e ho accettato subito questo invito. E' davvero una giornata bellissima questa. Essere qui è davvero un dovere oltre che un onore. Le basi sono importanti per diventare forti e crescere''

Il ruolo del portiere è molto cambiato adesso. Forse una volta era più per fisici più cicciottelli. Sei d'accordo?
''Non sono d'accordissimo. Più che essere cicciotello o scarso una volta il portiere era più pazzerello, diciamo cosi. Ci metteva faccia e mani rispetto ai propri compagni. E, magari, finiva li. Ora il ruolo è cambiato. Ci devono essere basi tecniche importanti. Non è più solo istinto. Devi essere bravo con i piedi. C'è cambiamento e si deve migliorare giorno per giorno. Il portiere è un ruolo anche un po' solitario ma rimane un bellissimo ruolo''.

Michele, molti mister dicono che il portiere vale mezza squadra. Cosa pensi di questo?
''Mah questo mi sembra un po' troppo. Certo, il portiere è diventato un ruolo importante in fase di possesso e di gioco. Il cambiamento del ruolo è un fatto normale quando il tempo passa. Tutti devono fare degli step successivi quando ci sono tanti cambiamenti in corso. Vale per fare il portiere come nella vita. Devi stare al passo con i tempi per non rimanere indietro''

Michele, come è stato il tuo esordio in Serie A? Quali emozioni hai provato?
''E' difficile da spiegare a parole. Sicuramente un grande senso di realizzazione e di aver coronato un sogno. Vedendo questi ragazzi oggi sicuramente credo che il loro sogno un giorno sarà quello di giocare in Serie A. Io ho avuto questa grande fortuna che auguro davvero a chiunque. E' il coronamento di tanti anni di impegno, sacrificio e lavoro''

Michele, ti capita ancora di sognare qualcosa o pensi di avere già avuto tutto?
''No assolutamente. Sono un sognatore e dico a tutti che sognare sempre nella vita non costa nulla. Mi piace sognare. Ho raggiunto qualcosa ma ho ancora tanta voglia di fare e di raggiungere altri obiettivi'' 

Michele, che consigli ti senti di dare a questi ragazzi oggi?
''In primis è importante la passione. E poi, soprattutto, di divertirsi e di avere sempre quella voglia matta di raggiungere il campo di gioco e condividere con gli altri fatiche e gioie. E, poi, allenarsi e migliorare. Questo è fondamentale in qualsiasi cosa. Non solo nel calcio''.