L'EDITORIALE

Taranto, la pretesa della verità

La vicenda stadio assume sempre di più i contorni di una telenovela che non entusiasma nessuno
   Maurizio Calò

08 Luglio 2024 - 09:00

Tempo di lettura: 3 minuti

I giorni passano. I colpi di scena non accennano a diminuire. Se di colpi di scena dobbiamo parlare. La settimana trascorsa ha visto una serie di atti, di vicende e di fatti che hanno portato tutti a fare una semplice considerazione: è ora di pretendere la verità sulla vicenda stadio. Si dice tutto il contrario di tutto. Si prefigurano scenari e poi si agisce di impulso. Si continua nei botta e risposta a mezzo di comunicati stampa e interviste. I "si dice" e gli "auspici" regnano sovrani in un clima di incertezza preoccupante. Ma dove si vuole arrivare? A che gioco si sta giocando? Chi sta agendo in un modo cosi irrispettoso e irresponsabile nei confronti di una comunità calcistica intera?

Lunedi scorso la società ha parlato dell'assoluta volontà di far fare al Taranto un campionato importante, in linea con quello della passata stagione, con ambizioni di un certo tipo. Con un imperativo preciso. Dare mandato a Capuano di allestire una rosa competitiva in grado di poter lottare per traguardi gloriosi. Il tecnico campano era stato rassicurato pubblicamente sulla vicenda stadio tanto da monopolizzare la sua conferenza stampa parlando di scenari di mercato rilevanti nel tentativo di confermare in riva allo Jonio un grosso zoccolo duro di giocatori protagonisti della passata stagione. Per non stravolgere tutto, per non far pensare ad una rosa totalmente da ricostruire. Improvvisamente, poi, questo scenario viene messo in discussione dal grido di allarme della società sul dove giocare nella prossima stagione compreso lo svolgimento degli allenamenti quotidiani. Con uno scenario sinistro. Quello dell'incertezza sul futuro tecnico della squadra. Da una parte, quindi una certa volontà di mantenersi ai vertici, dall'altra gli interrogativi sulla concreta possibilità di realizzare questo progetto. Come spesso si dice in questi casi, una contraddizione nei termini e negli intenti.

Si arriva, poi, in un caldo sabato di luglio, a distanza di pochi giorni dalla conferenza stampa, al comunicato del Taranto forte e perentorio nei contenuti che fa sobbalzare una tifoseria intera e che lascia tutti spiazzati. Esilio forzato. Si va a giocare da un'altra parte. Quale parte, non si sa. Ma è stato tutto cosi improvviso e inaspettato? Domanda lecita. Possibile che in pochi giorni si sia deciso di uscire allo scoperto comunicando l' "esilio forzato"? Domande, forse, lecite, considerando le tempistiche. E poi?

In un'intervista ad un quotidiano, arriva la sorpresa di Ferrarese dicendosi stupito dalle parole e dal tono del comunicato del Taranto lanciando stilettate ai diretti interessati e parlando di impegno massimo per far giocare i rossoblù allo Iacovone non garantendo sull'effettiva fattibilità di questo auspicio. Se di auspicio ancora si può parlare. Con una particolarità. Il commissario si dice possibilista sul fatto di poter far disputare le partite del Taranto allo Iacovone per poi smentirsi manifestando dubbi su questo scenario. Anche qui, delle due l'una. O una cosa si può fare oppure non si può fare. Sembra elementare, forse.

Insomma una vicenda che ogni giorno esaspera i tifosi, non rende tranquillo l'ambiente e disorienta anche chi ogni giorno quotidianamente tenta di raccontare tutti i passaggi di questa telenovela. Infinita, stucchevole, velenosa. E, ci si consenta, indecorosa per una città come Taranto. Ora non resta che aspettare nuove puntate di una fiction che è senza esclusione di colpi, di boom mediatici, di battaglie a suon di comunicati e non solo. In tutto questo chi sta soffrendo di più è il tifoso del Taranto. Che vuole solo una cosa. Che il suo Taranto giochi, emozioni e renda felice il proprio popolo.

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top