Maurizio Calò | |
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In un agosto nerissimo in cui è successo di tutto e di più. In un mese fatto di improvvisi navigazioni a vista, dubbi sul futuro e situazioni al limite dello sconcerto (vedi l'imbarcata imbarazzante di Benevento) c'è una piccolissima luce da cui ripartire, in cui intravedere una nuova "normalità", una strada su cui potersi incamminare ben sapendo delle enormi difficoltà che ci saranno. La trasferta di Giugliano era vista come un vero e proprio spauracchio, una sorta di appuntamento da vittima sacrificale avendo come unico obiettivo evitare la figuraccia cosi come quella di Benevento in Coppa Italia.
Venerdi sera, invece, è sceso in campo un Taranto quasi sorprendente, una squadra nettamente diversa da Benevento. Una compagine che, grazie anche all'importantissima presenza di alcuni di quei calciatori sopravvissuti alla diaspora di agosto, ha risposto sul campo con una prestazione gagliarda, onorevole e dignitosissima. Anzi, c'è di più. Se fosse finita in parità nessuno poteva gridare allo scandalo. Chiunque è sceso in campo ha dato un bel segnale ad una tifoseria molto scoraggiata e arrabbiata, passata in poco tempo da un bell'entusiasmo ad uno scoramento senza limiti. Una bella pagina, nonostante la sconfitta, tra l'altro subita solo per uno sfortunato episodio.
Non c'è dubbio che alcuni meriti vanno dati a Gautieri che, evidentemente, in questi pochissimi giorni è riuscito a toccare le corde giuste dei giocatori soprattutto quelli nuovi e a responsabilizzare i senatori. Certo, alcuni di loro non è detto che rimarranno, ma la loro professionalità dimostrata venerdi scorso a Giugliano è un buon viatico. In particolar modo per chi deciderà di rimanere in rossoblù. Con una prospettiva diversa, capendo che ora si dovrà lottare per la sopravvivenza nella categoria, concentrandosi bene su quest'obiettivo. Un nuovo orizzonte, dunque, arrivato improvvisamente e non concepito nella testa dei giocatori. Ripartire da Giugliano si può. Vedendo quel bicchiere mezzo pieno che sembrava impossibile solo pensare qualche giorno fa.
Sulle vicende extracalcio non resta che attendere novità. Ora, però, si deve pensare al campo e provare nei limiti del possibile a completare la squadra nei ruoli giusti e con il numero sufficiente di giocatori in modo tale da permettere a Gautieri di creare un vero gruppo. Un insieme di giocatori pronto a battagliare per la salvezza in una stagione che si preannuncerà ricca di ostacoli. Tutto l'ambiente sa che si dovrà combattere sul campo con una mentalità operaia mettendo al momento da parte qualsiasi volo pindarico.