Nel weekend della settima giornata di Serie A ASI al Monticello di Grottaglie è arrivata una sconfitta per la Virtus Calcio Taranto contro la Reunion Manduria, pesante non tanto per il punteggio (0-2) quanto per il modo in cui è maturata.

È di questo avviso Luca Caputo, che ha espresso il suo disappunto ai microfoni di MRB.it: "Loro sono una buona squadra, tanto che mi sembrava strano vederli solo a 3 punti in classifica, e sabato erano sicuramente più organizzati di noi e messi meglio fisicamente. Noi però eravamo scarichi, non siamo proprio entrati in campo e non siamo riusciti a fare azioni veramente pericolose", ha commentato a freddo l'esterno dei delfini.
La prestazione offerta dalla squadra è stata la somma di diversi fattori, alcuni oggettivamente limitanti, e la sconfitta una logica conseguenza, secondo il tarantino classe '95: "Ha inciso l'avere avuto giocatori fuori ruolo ed essere stati costretti a usare un modulo diverso dal solito, oltretutto il gioco non è stato fluido, non ci sono stati scambi ma solo lanci per gli attaccanti che praticamente hanno giocato solo spalle alla porta. Siamo arrivati sempre in ritardo sulle seconde palle e non ci abbiamo messo la giusta decisione nei contrasti che puntualmente abbiamo perso, poi io avevo spesso a che fare sulla mia fascia con 2 o 3 avversari", ha analizzato.
Si è anche soffermato un attimo sull'episodio che lo ha visto protagonista, il calcio di rigore che ha chiuso il match: "Io ho anticipato nettamente Franza e lui mi ha calciato addosso, però parlando con l'arbitro lui mi ha detto che io ho travolto l'avversario".

Per quanto riguarda il tema tattico, Caputo è stato impiegato da mister Palmisano come terzino destro, ruolo che aveva quasi 'abbandonato' nella scorsa stagione, occupando la fascia in posizione più avanzata e avendo meno compiti difensivi. Per lui si tratta quindi di un ritorno al passato: "Preferirei giocare esterno alto in modo da dover coprire meno campo ed essere più lucido quando attacco, perché anche schierato come terzino a me piace dare una mano in avanti creando superiorità numerica con le sovrapposizioni e arrivando al cross - è la sua spiegazione -. Comunque, sono a disposizione del mister e se lui reputa che io sia più utile alla squadra partendo più dietro a me va bene", ha assicurato uno dei 'vecchi', essendo al quarto anno in rossoblù.
Sarà utile e necessario per la Virtus riprendere fiducia dopo le due battute d'arresto nel giro di cinque giorni per tornare a tenere a distanza le zone pericolose della classifica. Le qualità per farlo non mancano: "Ci sono buoni elementi sicuramente e tra i nuovi secondo me Boccuni e Pietromica ci possono dare una grande mano, solo che li vedo un po' timidi. Migliorando la sintonia possiamo dire la nostra e l'obiettivo è fare un campionato tranquillo, magari spingendoci fino alle prime otto posizioni - spera il 29enne -. Adesso la classifica non è preoccupante, ma ci dobbiamo dare una svegliata e dimostrare che possiamo giocare come abbiamo fatto nelle due vittorie a Crispiano e Grottaglie".

L'occasione per farlo arriverà subito, perché mercoledì sera inizierà il cammino dei delfini in Coppa Italia al comunale di Talsano, dove affronteranno la Fratelli D'Andria, attuale capolista della Serie B2, intravista proprio sabato al Monticello e in parte conosciuta dallo stesso Caputo che vuole essere della partita nonostante un piccolo infortunio: "Ho giocato tanto tempo con Latanza e conosco bene anche Pica che ha fatto parte del settore giovanile del Taranto. Al di là dei singoli, è una squadra per nulla da sottovalutare, perché so che sono attrezzati per vincere il campionato e ottenere la promozione in B1. Spero di esserci, devo recuperare da questa botta alla caviglia e da qualche fastidio muscolare", ha concluso.