foto Luca Barone
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Maurizio Calò | |
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Sforzandoci in tutto e per tutto di parlare di calcio
giocato, provando a non farci condizionare dalle situazioni esterne che
meritano un approfondimento a parte, l'impressione che balza agli occhi dopo la
partita contro la Turris è quella di un Taranto fortemente pieno di lacune.
Tecniche e di organico. Si dirà: grande scoperta. Certo, la rosa costruita in
un batter d'occhio da Lucchesi non aveva la pretesa di essere subito coesa e piena
di qualità ma è altrettanto vero che la speranza era quella di non dover
proprio soffrire cosi.
La sfida contro i corallini era davvero un'occasione
importantissima da sfruttare per dare benzina alla propria classifica e per
dare anche uno scatto morale a tutto il gruppo. Un gruppo che aveva ritrovato
la giusta serenità grazie al saldo degli stipendi arrivato seppur in ritardo e
da cui, forse, a quel punto, ci si aspettava una maggiore spinta in più. La
partita ha, invece, dimostrato che questa squadra ha dei limiti consistenti,
con tanti giocatori che continuano a dare quella sensazione di non essere mai
al cento per cento. La pochezza offensiva in termini di palle gol, di manovra,
di aggiramento dell'avversario sono sotto gli occhi di tutti. Manca,
indubbiamente, quella qualità nelle giocate che è fondamento importante di
questo sport. Manca quel guizzo del singolo che magari ti risolve la partita
togliendoti le castagne dal fuoco. Soprattutto in certi frangenti. E contro la
Turris si erano creati tutti i presupposti per vincere. Ma invano.
Sembra come se oggi vi sia all'interno della squadra la
consapevolezza di non poter dare di più, come se mancasse qualcosa, come se
mancasse anche la convinzione di potersi spingere di più. Magari oltre i propri
limiti, le proprie caratteristiche. Neanche la superiorità numerica avuta per
quasi tutto il secondo tempo ha dato quella reale forza in più tale da poter
arrivare alla vittoria. Un successo che sarebbe stato vitale per le sorti del
campionato del Taranto.
Con la mannaia della penalizzazione in arrivo, non è più
possibile fare calcoli, pensare all'avversario di turno, concepire in un certo
modo certe partite. Ora è venuto il momento di fare punti al di là di chi si
affronta. Adesso arriva un turno infrasettimanale con poi un'altra partita domenica prossima.
Due trasferte consecutive estremamente difficili contro Potenza e Avellino. Non
ci sono alternative se non quella della vittoria. Chiaro che detta cosi sembra frase
fatta e, vedendo il nome degli avversari, si può benissimo parlare di impresa
improba. Ma ora come ora è cosi. Lo dice la classifica e lo dice la prospettiva
della penalizzazione. Aspettando passi concreti sul fronte societario dopo
l'arrivo del bonifico, la squadra deve dare la sensazione di esserci, di
crederci e di non disunirsi. E' importante ora fare gruppo ancora di più e
provare a dare il massimo possibile. In attesa di nuova linfa alla rosa e di
nuove prospettive. Almeno questa è la speranza.