L'EDITORIALE

Taranto, uno schiaffo pesante

La sconfitta di Cava dei Tirreni ha riportato tutti sulla terra facendo da monito alla nuova società

foto Luca Barone

   Maurizio Calò

19 Novembre 2024 - 09:30

Tempo di lettura: 2 minuti

Nessuno era fenomeno prima, nessuno è scarso oggi. Lo sa perfettamente chi di calcio mastica da anni. Le partite hanno tutte una loro storia ma grosso modo evidenziano sempre le eventuali qualità di una squadra e le lacune presenti. Il Taranto di Cava dei Tirreni è sembrato come rientrato nella dimensione “abituale” che ha caratterizzato sin qui il campionato dei rossoblù.

Organico non realmente all'altezza delle difficoltà del campionato, criticità tecniche evidenti, fase difensiva non sempre perfetta e pochissima qualità davanti. Solo alcuni sprazzi legati più a fattori psicologici hanno portato in casa rossoblù alcuni punti. Nella sostanza, la bontà dell'organico jonico è fortemente deficitario. Aspetti e questioni che sono noti a tutti. Come anche il paradosso di sapere che quella contro la Cavese era, forse, la partita più difficile da affrontare rispetto a Avellino e Cerignola. E cosi è stato. Il Taranto è stato travolto dalla furia della Cavese non lasciando spazio a possibili recriminazioni.

La sensazione è di una squadra che si carica solo contro le squadre più blasonate del torneo (vedi Picerno, Avellino e Cerignola) e poi si scioglie come neve al sole facendo enorme fatica contro le pari livello. Un difetto pesante che questa squadra si porta da parecchio tempo. Diciamolo pure, da sempre. Dall'inizio di questa stagione. L'alibi della squadra costruita in fretta non regge più. Nello spogliatoio rossoblù bisogna al più presto comprendere che tutte le partite vanno affrontate con lo stesso spirito e che l'aiuto reciproco in campo non deve mai mancare. Il rischio è davvero di vivere una stagione d'inferno.

La nuova società dovrà subito entrare a gamba tesa nelle questioni tecniche della squadra. Perché, se è vero che sono importanti i passaggi amministrativi e burocratici, è altrettanto vero che urge salvare questa stagione che tra poco vedrà il Taranto emigrare in un altro impianto, con tutti gli annessi e connessi. Bisogna assolutamente lavorare su questo gruppo rendendolo più competitivo e più adatto alle difficoltà di questa categoria che la partita di Cava dei Tirreni ha evidenziato in maniera chiara. La speranza è di trovare al più presto persone qualificate che prendano a cuore il progetto Taranto e che permettano a questa realtà di non perdere il prezioso patrimonio del professionismo.

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