Taranto e la sua provincia si preparano al cambiamento epocale per le strutture sportive, che grazie ai Giochi del Mediterraneo permetteranno di poter contare, per i prossimi anni, di strutture all'avanguardia. Ma il rovescio della medaglia sono i cantieri che in questo periodo bloccheranno le attività delle società sportive minori e dei rispettivi settori giovanili, delle scuole calcio. La notizia del giorno è la sospensione delle attività dello Statte, che dallo scorso 31 ottobre è rimasto senza campo di gioco. 

Nonostante la buona volontà del presidente Giuseppe Russo e del suo staff, la amara decisione è stata presa ieri per permettere ai ragazzi della prima squadra e del settore giovanile (in tutto circa 180 atleti e 20 persone di staff) di approfittare della finestra di mercato degli svincolati di dicembre e accasarsi altrove. Abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente Russo, col quale abbiamo avuto una lunga conversazione, percependo tanta amarezza per una decisione non voluta ma forzata.

Presidente Russo, in questi anni abbiamo parlato delle tante belle attività della sua società, ma in questo momento purtroppo c'è da parlare di qualcosa di triste.
Si Roberto. Io ho preso la società nel 2020, in pieno Covid, e in 4 anni abbiamo ricreato la prima squadra e un settore giovanile che conta circa 150 ragazzi, di cui il 90% di Statte. Abbiamo raggiunto tanti obbiettivi a livello provinciale e regionale, notando che tante società delle province pugliesi ci vedevano con interesse. Abbiamo riportato il calcio stattese al centro degli interessi provinciali e regionali, insomma. 

Come è nata la decisione di fermarsi con le attività della prima squadra e del settore giovanile?
La decisione è stata sofferta, ma purtroppo non avevamo altre alternative. Avevamo programmato la nostra stagione tenendo in considerazione anche la chiusura del campo comunale di Statte per la sua cantierizzazione in vista dei Giochi del Mediterraneo (intorno a febbraio 2025, ndr), purtroppo però il campo ha chiuso il 31 ottobre scorso.
In concomitanza sappiamo che chiuderanno o sono chiusi anche altri campi della provincia (Crispiano, Massafra, Talsano...), che alcuni campi non sono omologati per i campionati FIGC e allora diventa difficile fare calcio. Inoltre, mentre in altri Comuni della provincia i lavori termineranno in tempo per permettere alle società locali di riprendere l'attività già per la prossima stagione, mentre a Statte lo stadio tornerà nella disponibilità delle società sportive a ottobre 2026. Significa stare fermi praticamente un anno e mezzo, non poter programmare niente. Alla fine le conseguenze dei cantieri dei Giochi del Mediterraneo le paghiamo noi.

Al di là delle strutture chiuse, c'è qualcuno che vi è venuto in soccorso.
Si e no. L'unica disponibilità ci è stata data dalla parrocchia di San Girolamo, dove abbiamo dovuto incastrare le nostre attività con quelle loro. Resto invece molto deluso dal comportamento della parrocchia del Sacro Cuore, che invece ha chiuso le porte in faccia ai nostri ragazzi.

La decisione di chiudere con le attività non capita per caso nella giornata di oggi.
No, assolutamente, Abbiamo fatto i calcoli per permettere ai nostri ragazzi di svincolarsi e approfittare della finestra di mercato per accasarsi altrove. Abbiamo adempiuto a tutti i nostri oneri, senza lasciare debiti. Tutti i nostri collaboratori, lo staff, i tecnici, i fornitori, sono stati tutti pagati fino all'ultimo. Una dimostrazione di serietà che tengo a sottolineare, perché nonostante la chiusura abbiamo voluto essere seri fino all'ultimo minuto. Permettimi di ringraziare tutta la famiglia dello Statte, lo staff, i tecnici e il direttore generale Vitale per il grandissimo lavoro svolto.