Redazione MRB.it | |
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Nel posticipo del lunedì dell'undicesima giornata di Serie A ASI la Virtus Calcio Taranto ha perso lo scontro diretto con lo Studio De Pace Time Out e ora è penultima in classifica. Il 2-1 maturato allo Iacovone B è stata la diretta conseguenza di una prestazione insufficiente, secondo Fabio Notorio, che ha commentato la partita e in generale la situazione della squadra in questo momento della stagione ai microfoni di MRB.it.
"Il risultato è giusto perché abbiamo giocato male, eravamo scollegati tra i reparti. Loro non hanno combinato chissà cosa, ma hanno fatto meglio di noi e questo va al di là del gol dell'1-0 (viziato da una chiara posizione di fuorigioco, ndr) che in questi campionati significa avere buone possibilità di vittoria. Solo verso la fine abbiamo avuto più coraggio e qualità, mentre le occasioni sono arrivate quasi tutte da azioni personali e non di squadra", ha sintetizzato l'attaccante.
Il tarantino classe '78 si è soffermato proprio su questo aspetto, che nella sua visione incide molto di più sul lungo periodo rispetto ai singoli episodi delle gare e agli eventuali errori arbitrali: "Se troviamo difese posizionate è difficile secondo me superarle con le verticalizzazioni, coi lanci lunghi, preferisco un gioco che si sviluppi in modo più semplice e concreto, a due tocchi, e di squadra, senza cercare sempre i duelli individuali, magari sfruttando le fasce e gli inserimenti senza palla. Solo se giochiamo di squadra i risultati arrivano, invece con il gioco individuale non si va da nessuna parte, a prescindere dal discorso su moduli e occupazioni degli spazi in campo".
Finora questo problema si è ripercosso anche a livello individuale e su una classifica marcatori che fino alla penultima giornata dello scorso campionato vedeva Notorio in lotta per la vittoria finale. Le reti di Notorio sono sempre state preziose per la Virtus negli ultimi 6 anni, in cui spesso ha indossato la fascia di capitano, ora invece il bottino è piuttosto magro: "Voglio fare gol per la squadra, anche perché di questo passo sarà molto complicato togliermi soddisfazioni personali alla mia età e con gli acciacchi che ho, ma non penso che mi sia mai successo di averne fatto solo uno su una decina di partite giocate né di aver tirato così poco in porta. Anche questo è indice di un gioco poco offensivo e di uno scarso controllo del gioco", ha ribadito il 46enne.
E alla domanda se incida il mancato apporto in campo di altri leader dello spogliatoio ha risposto facendo notare che è possibile invertire la tendenza facendo affidamento anche solo su chi è presente in distinta ogni settimana: "Sicuramente pesano le assenze di giocatori come Nardone e Luccarelli, però se chi è a disposizione dà il massimo, stringe i denti come Aiello lunedì e si sacrifica per la squadra non fa sentire la loro mancanza. Lo abbiamo fatto e questo vuol dire che lo sappiamo fare se vogliamo, perciò dobbiamo applicarci in tutte le occasioni possibili", ha detto il numero 9 per spronare i compagni.
Allo stesso modo, emerge dalle sue parole la voglia di lottare per migliorare una situazione difficile, con il contributo di tutti nelle ultime quattro partite del girone di andata, a partire dal match di lunedì sera in trasferta contro il Martina Franca al campo della contrada Cupa: "C'è rammarico per quello che non si è fatto, per le partite giocate male, ma non delusione. Il calcio è questo, è fatto di momenti in cui le cose vanno bene e momenti in cui non si riesce a trovare la quadra, non si riescono a sfruttare le qualità dei giocatori - ha sottolineato Notorio in ultima analisi -. La speranza è che tutti noi ci rimbocchiamo le maniche e abbiamo uno scatto di orgoglio da trasmettere in campo con criterio, per portare a casa dei punti. Io parto sempre per vincere, ma non accoglierei male neanche quattro pareggi, onestamente, che ci servirebbero per muovere la classifica e mantenerci a galla", ha concluso.