foto Luca Barone
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Maurizio Calò | |
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Se sarà davvero closing con la Apex, la nuova società dovrà capire in fretta cosa fare di questa stagione. Sono ore difficili in casa Taranto sul piano tecnico, sul piano morale e su una classifica che si fa sempre più impietosa e drammatica (sportivamente parlando). Il ko di Biella contro la Juventus Next Gen brucia tantissimo ed è ancora più grave considerando ciò che si è visto in campo. Le parole di Mastromonaco a fine partita hanno sinceramente colpito tutti. Schiettezza, onestà, presa di coscienza di limiti evidenti, consapevolezza che cosi non va. E non va per niente.
L'effetto Cazzarò sembra svanito nel nulla. La squadra è entrata in un tunnel di apatia e di mancanza di stimoli senza precedenti. La compagine rossoblù ha sconcertato nella trasferta di Biella per totale assenza di cattiveria agonistica con un approccio alla partita imbarazzante. Senza senso, senza mordente. Un lento “lasciarsi andare” per certi versi inspiegabile e poco comprensibile.
Ci chiediamo come sia possibile vedere una squadra in queste condizioni considerando le prospettive societarie che sembrano andare verso una felice conclusione della vicenda, con un management pronto ad entrare in azione e a costruire il nuovo corso rossoblù. Vorremmo essere nella testa di Mark Campbell per capire cosa sta pensando in questo momento. Cosa realmente fare per dare una sterzata? Cosa fare per cambiare l'inerzia di una stagione che sembra andare inesorabilmente verso il baratro? Con quello che in campo si vede adesso, l'orizzonte è nero più del carbone.
La nuova società dovrà compiere, a questo punto, scelte di rottura, decisioni epocali. Un totale restyling di tutto perché, probabilmente, è ancora possibile salvare il salvabile. Ma, come diciamo da tanto tempo, i giorni corrono inesorabili e la classifica non aspetta. Si potrà compiere un miracolo? Solo i prossimi passi ci diranno questo. Forse.