Redazione MRB.it | |
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Una vittoria per 4-2 e una sconfitta sempre per 4-2, tutto nel giro di cinque giorni. È successo negli ultimi due turni di Serie A ASI alla Virtus Calcio Taranto che è passata da una prestazione esaltante a Martina Franca a una piena di rimpianti contro la Rubert che al campo dell'oratorio Don Bosco di Manduria ha condotto senza problemi per tre quarti di gara, pur con importanti defezioni.
Marco Albano ha provato a dare una spiegazione, partendo dalla differenza tra le squadre affrontate la scorsa settimana: "Sicuramente la forza degli avversari è innegabile, ma noi abbiamo regalato il primo tempo in cui li abbiamo lasciati giocare nel modo più congeniale a loro e quei due gol subiti erano evitabili. Solo nella ripresa, da quando è entrato Luccarelli a crossare dalla trequarti abbiamo avuto diverse occasioni per riaprirla", ha sintetizzato il portiere dei delfini ai microfoni di MRB.it, escludendo che la squadra fosse spaventata dalla Rubert.
"Non avevamo nulla da perdere e non penso che fossimo scesi in campo già sconfitti, ma vedendo che loro erano senza un portiere di ruolo e non abbiamo effettuato neanche un tiro in porta nel primo tempo né abbiamo messo in condizione gli attaccanti di calciare vuol dire che dobbiamo farci un esame di coscienza", è la considerazione del tarantino classe '85.
La sconfitta di sabato, unita ai risultati dei posticipi della tredicesima giornata ha proiettato la Virtus al terzultimo posto in classifica insieme allo Sparta Taranto e, a sole due giornate dalla fine, il rischio di chiudere il girone di andata in zona retrocessione è concreto. Per questo motivo lunedì sera ore al Vivere Solidale di Paolo VI contro la Samaflex "abbiamo bisogno di punti e quantomeno dobbiamo giocare per il pareggio, sapendo che loro sono più forti e davanti hanno giocatori come Nardò e D'Aversa".
Con schiettezza, l'ex di turno ha posto l'accento su un aspetto negativo che si è visto nell'ultima uscita: "Personalmente contro di loro gioco sempre col dente avvelenato e do il 110% per vincere, ma per un risultato positivo è fondamentale che ognuno faccia il suo per aiutare il compagno, che abbia questo atteggiamento, perché non è bello vedere battibecchi in campo che non servono a nulla se non a disunirci".
Eppure i ragazzi di mister Palmisano hanno mostrato già in stagione come lo spirito di sacrificio abbia portato a vincere: "Com'è venuto a naturale farlo in dieci e in nove contro undici - ha detto ricordando l'impresa di Coppa Italia contro Automobili Perrone - dovrebbe essere allo stesso modo anche in undici contro undici, invece non sta funzionando. Anche da questo punto di vista serve cambiare rotta, metterci l'orgoglio che vedo in uno come Nardone che soffre nel non poter dare il suo contributo, invece se manteniamo questo andazzo per il girone di ritorno rischiamo di non salvarci".
Proprio l'assenza prolungata del capitano che ha subito un altro infortunio al ginocchio e di altri membri importanti in campo e nello spogliatoio come Luccarelli, Aiello, Boccuni e gli attuali 10 punti in classifica riportano Albano alla scorsa stagione, simile per quanto riguarda il girone di andata, proprio in certe defezioni, tra cui la sua: "È stato così anche l'anno scorso, poi quando sono rientrati abbiamo giocato partite senza prendere gol e siamo stati tra le migliori difese del girone di ritorno. Secondo me quest'anno presi singolarmente i giocatori siamo anche superiori, solo che in pratica è cambiato tutto il centrocampo e quello è il reparto più importante che deve fare da collante e manca ancora l'amalgama".
Per migliorare la situazione, secondo il numero 1 rossoblù, farebbe sì comodo qualche giocatore esperto come i prestiti di Coppa per dare nuova linfa alla squadra, ma non solo: "La necessità è quella di sfruttare le nostre peculiarità, per esempio avendo delle punte brave di testa bisogna cercare di più il cross, e poi seguire le indicazioni che ci dà il mister prima delle partite, provare effettivamente a fare quello che ci dice. Ci dobbiamo aiutare tutti comprendendo le caratteristiche di ognuno, non svolgere singolarmente il compitino", ha sottolineato il 39enne.
Tuttavia, la chiave è far scattare qualcosa a livello mentale: "Ribadisco, al di là degli aspetti tecnici e tattici, serve tirare fuori l'orgoglio per reagire di fronte alle difficoltà, avere voglia di fare e non essere passivi in campo come nel primo tempo di sabato scorso", è la riflessione finale di Albano.