La pazienza oramai sembra finita. L'umore dei tifosi tarantini è nero. La rabbia comincia a scatenarsi forte. La situazione legata al Taranto sembra sempre di più simile ad una soap opera fatta di intrighi e promesse non mantenute, mancate comunicazioni ed indiscrezioni pittoresche. I fatti ci dicono che il closing non è stato compiuto entro la scadenza urlata ai quattro venti da Mark Campbell e neanche la questione fideiussione si è risolta.

Insomma, zero assoluto. Nessun impegno rispettato e ombre sinistre sul futuro. Di certo le parole oramai le porta via il vento. I fatti ci dicono di una situazione ingarbugliata e che non sembra avere una via di soluzione se non e sempre a parole. La squadra viaggia verso Monopoli per la gara di domani nell'incertezza più assoluta anche riguardo alla faccenda stipendi. Il 16 dicembre c'è la famosa scadenza per ciò che concerne gli emolumenti. La speranza è di non incorrere in una ulteriore penalizzazione che segnerebbe la parola fine sul campionato del Taranto. Da più parti si chiede chiarezza definitiva sulla questione.

Taranto aspetta da troppo tempo la soluzione a questo intrigo. La tifoseria assiste quasi rassegnata ad un teatrino che non sta facendo ridere nessuno. C'è sempre una speranza. Quella della definitiva soluzione alla vicenda. Che magari è dietro l'angolo ma che ancora non vede i suoi frutti. Eppure c'è un campionato da portare avanti, una salvezza da agguantare a tutti i costi, un professionismo che va preservato senza se e senza ma. Ma sembra che tutto questo non interessi a nessuno. Solo le prossime ore ci diranno quale sarà lo scenario che aspetta il Taranto. Di sicuro, se la storia non dovesse avere un lieto fine, qualcuno dovrà delle spiegazioni.