L'EDITORIALE

Taranto, la dignità di un capitano

In una mesta strada che sta portando i rossoblù verso il dilettantismo c’è la piccola luce di Mastromonaco

foto Luca Barone

   Maurizio Calò

21 Gennaio 2025 - 09:30

Tempo di lettura: 2 minuti

Guardare e commentare oggi le partite di questo Taranto è esercizio sempre più masochista e doloroso. L'arrivo alla partita sembra lo spartito di un film che stiamo vedendo da settimane e settimane con un esito già quasi scontato con la sola attesa di sapere quale risultato ci sarà. O meglio, di che proporzioni sarà la sconfitta di turno. Di partita in partita, la squadra perde pezzi, punti di riferimento. Ogni distinta presenta sempre novità e nomi di giocatori sino ad oggi sconosciuti. Tanti giovanissimi e pochissimi superstiti. Tra questi "survivors" c'è sempre un calciatore che si contraddistingue per professionalità e attaccamento alla maglia.

Gianluca Mastromonaco ha il Taranto tatuato dentro il suo cuore, nella sua anima e con i valori che rappresenta. Un capitano vero si vede nei momenti più duri e difficili. Gianluca è il classico ragazzo che si impegna senza tanti proclami incarnando uno spirito sempre battagliero e volitivo. Il suo processo di crescita è stato evidente e con il suo impegno si è meritato la fascia di capitano di una squadra sempre più in crisi sul piano dei risultati ma che prova con ogni mezzo a evitare vere e proprie umiliazioni.

Mastromonaco sa di vivere in un contesto davvero complesso dove ogni giorno non succede niente (o succede poco), dove non sai mai con quali compagni scenderai in campo nella prossima partita. Eppure, lui è quello che non molla mai, che corre, si sbatte, protesta, si arrabbia, dà una pacca sulla spalla al compagno quando sbaglia un passaggio. Lui, al momento, c'è. Non è scappato. Si è portato sulle spalle questa responsabilità. Prova a metterci sempre la faccia. Non sarà certo una passeggiata per lui vivere tutto questo, lui che ha visto un Taranto diverso, ha vissuto momenti nettamente più felici. Se solo un po' tutti incarnassero il suo spirito il Taranto, forse, avrebbe qualche punto in più. Non che cambi molto la cosa ma quanto meno si eviterebbero ulteriori sconfitte. Chissà quanto Gianluca Mastromonaco continuerà a sobbarcarsi questo fardello. Essere il condottiero di questa squadra oggi è esercizio di grande pazienza. Ad oggi, intanto, quanto meno la sua dignità professionale è l'unica certezza di una barca sempre più alla deriva. Una luce in un tunnel nero che sta portando verso il dilettantismo e un futuro tutto da decifrare.

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