TARANTO FC

Zerbo: ''La mia verità sul Taranto''

Intervista esclusiva al dirigente rossoblù, tra presente e timori per il futuro
   Redazione MRB.it

06 Febbraio 2025 - 18:45

Tempo di lettura: 4 minuti

Situazione più che critica in casa Taranto. Dopo la chiusura definitiva con il gruppo Apex, la società rossoblù deve guardare avanti, precisamente al 16 febbraio, scadenza che può fare da spartiacque nella storia quasi centenaria del sodalizio. Un clima incerto, difficile, dove le uniche comunicazioni ufficiali non sciolgono i dubbi sull'effettivo stato di salute del Taranto. Giusto un esempio, che sembra sia stato lo scoglio insormontabile tra Campbell e Giove, il famoso blocco del conto corrente societario: la nota di Apex afferma che l'unico conto corrente ad oggi è bloccato (e fonti a noi vicine lo confermano), mentre la società, nel suo lungo comunicato elude la risposta, tanto da farci chiedere se sia vero ciò che afferma Apex. Si capisce come in questa situazione diventi difficile, se non impossibile, anche operare nella quotidianità della vita societaria".

E proprio di quotidianità abbiamo voluto parlare con Rinaldo Zerbo, dirigente addentrato negli affari societari, che con molta franchezza ci ha fatto il quadro della situazione. 
"Io sono venuto a Taranto per portare il mio contributo, spinto da amici tarantini che vivono a Torino – esordisce – ma quando sono arrivato qui ho notato subito che la situazione era difficilissima. Il presidente Giove mi ha dato possibilità di vedere i bilanci e già da lì mi sono reso conto di come negli ultimi due anni le finanze del Taranto siano peggiorate”.

Cosa è successo in questo periodo?
"Di certo la campagna acquisti durante l'era Capuano. Sono arrivati a Taranto giocatori con ingaggi enormi per la loro qualità, secondo il mio punto di vista. E il resto del disastro, se così posso chiamarlo, è arrivato quest'estate quando è stato chiamato come DG Fabrizio Lucchesi”.

Capuano e Lucchesi, però, non agiscono da soli.
"Certo, ed è per questo che la quota di colpe ce l'ha anche il presidente Giove, che si è fidato delle persone sbagliate. Lui è il tifoso numero uno del Taranto, sempre convinto di potercela fare e di essere più competente di tanti altri, ma spesso attorno a lui ci sono state delle persone che lo hanno mal consigliato. E naturalmente, ha preso delle decisioni sbagliate".

Adesso Giove ascolta Lei.
"Io mi reputo una persona seria, che è venuto a Taranto per dare una mano. Col presidente ci parlo poco, alle volte mi scontro e volano anche i "vaffa"... Ho detto chiaramente al presidente cosa va e cosa non va, quali situazioni stanno facendo il male del Taranto. Dall'ambiente societario, dove vige l'anarchia, ai ragazzi spesso abbandonati a sé stessi, fino al settore giovanile, che non è mai stato curato come si sarebbe dovuto".

Ha presentato qualche proposta al presidente?
"Certo. Una società come il Taranto, oggi, è invendibile. Se uno volesse comprare il Taranto, cosa compra se non il nome e i debiti? La base di ogni società è il settore giovanile, ma a Taranto, così come in tante altre realtà del sud, non è stato mai curato, anzi. Molto spesso il settore giovanile è stato dato in mano a persone che non pensano alla crescita e alla valorizzazione dei giovani, ma pensano solo a lucrare. Un settore giovanile deve essere fatto di gente competente, di allenatori validi e non di pensionati o gente che ha solo la buona volontà. Ci devono essere anche delle strutture sulle quali poter lavorare ma qui a breve rischiamo anche di non poter utilizzare il campo B".

A proposito di strutture, il Taranto ha sempre in gestione, dal 2022, il Comunale di Faggiano.
"Si, il presidente me ne ha parlato, mi ha anche fatto vedere i progetti, ma oggi viviamo una situazione dove dobbiamo pensare prima alla sopravvivenza della società".

Ecco, parlando di sopravvivenza, sono vere le voci di un suo interessamento per aiutare economicamente il presidente Giove ad ottemperare alle scadenze del 16 febbraio?
"Su questo non posso rivelare molto, sappia solo che al presidente Giove ho già parlato e messo sul tavolo una proposta dieci giorni fa, anche se non mi ha dato ancora risposta".

Lei come vede il futuro prossimo del Taranto?
"Non sono molto ottimista ma c'è da dire una cosa: io con la società ho preso un impegno e di certo fino all'ultimo manterrò la parola data. Poi quello che succederà non dipende dal sottoscritto ma dalla proprietà. Ho notato, purtroppo, che qui la gente è abituata a dire sempre bugie, a non essere chiara. I ragazzi meriterebbero solo di essere sostenuti, molti di loro, tra l'altro, sono anche tarantini o delle zone limitrofe. È inutile prenderci in giro, sappiamo come questo campionato finirà. Occorre farsene una ragione, la speranza è che l'anno prossimo si possa partire con delle basi chiare. I tifosi devono capire questo".

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top