
foto Mattia Loiacono
foto Mattia Loiacono
![]() |
Francesco De Tullio |
|
Tempo di lettura: 2 minuti
Quando è stata resa nota la lettera del Presidente del Cus Jonico, Sergio Cosenza, che annunciava il ritiro della squadra dal Campionato di Serie B Interregionale, la prima cosa che tutti hanno pensato è che fosse uno scherzo. Ma con i sentimenti non si scherza e il Cus è un sentimento sportivo e popolare importante non solo per Taranto ma anche per tutta la Puglia intera. Per tutti gli appassionati di basket, il Cus è stato ed è un punto di riferimento, una squadra di cui il lunedì si vede il risultato sui quotidiani; una società che è l'esempio per tutte le realtà sportive che operano sul territorio pugliese non solo da qualche anno ma da ben 50 anni!
Si, 50 anni fa fu fondato il Cus Jonico; era il 1974 ed è stata una società precorritrice di tante attività giovanili e non, da cui hanno preso ispirazione altre società di basket pugliese. Tornei e campionati giovanili, quadrangolari con squadre di Serie A, collaborazioni importanti con la Marina Militare, campionati dove si è arrivati a sfiorare la promozione in A2 o la Finale di Coppa Italia nel 2021. Risultati sportivi che non si improvvisano da un giorno all'altro e che hanno richiesto la passione, la lungimiranza e soprattutto i sacrifici personali ed economici di presidenti e dirigenti di assoluto valore.
Purtroppo il Cus è l'ultima (e scommettiamo non ultima) di una serie di società sportive che, ogni anno, a qualsiasi livello, scompaiono nell'indifferenza generale. Indifferenza degli organi sportivi che non tutelano abbastanza le realtà virtuose; indifferenza della classe politica, sempre pronta a dare "pacche sulle spalle" ma quasi mai ad aiutare concretamente chi svolge attività sportiva sul territorio; indifferenza del tessuto economico. Quello che fa più male, per la piazza di Taranto, è che ciò sia avvenuto in prossimità dei Giochi del Mediterraneo del 2026, che dovevano essere una vetrina per lo sport tarantino e garantire un futuro roseo per le attività sportive con strutture tirate a lucido e che, invece, rischiano di vedere scomparire non solo il Cus, ma anche il Taranto Calcio.
Un danno enorme sia dal punto di vista sportivo che da quello sociale ed economico, per una città che non chiede altro che riscattarsi, anche e soprattutto, a livello sportivo. Forza Cus e arrivederci al più presto anche da avversari sui parquet pugliesi e non.