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Roberto Orlando |
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Tempo di lettura: 3 minuti
Sarebbe troppo facile oggi sbugiardare Massimo Giove sulle sue dichiarazioni rilasciate ad Antenna Sud: alla fine il quadro generale è la storia della sua presidenza: un uomo di certo tifoso del Taranto che ha sbagliato tantissimo, rischiando sulla sua pelle. Potremmo anche essere concordi con lui sul fatto che i cantieri dei Giochi del Mediterraneo stanno mettendo in ginocchio tantissime realtà sportive in tutta la provincia, ma che la colpa del suo fallimento sia dovuto proprio ai Giochi è la scusa di chi non ha mai saputo fare rete con nessuno e non ha mai compreso i suoi limiti e riconosciuto i propri errori.
Massimo Giove, un uomo al comando, che ha litigato praticamente con tutti: istituzioni, tessuto economico, tifosi, giornalisti. Un presidente che non ha avuto l'umiltà di chiedere aiuto nei momenti del bisogno, diffidente in ogni contesto, che si è ritrovato alla fine solo ed abbandonato coi suoi problemi. Un epilogo triste, che di certo non è colpa del Ministro Abodi.
Rinaldo Zerbo probabilmente non si aspettava che Giove crollasse e che gli cedesse la società, ad un prezzo sicuramente inferiore a quello sparato ai tanti pretendenti allo scranno più alto della società rossoblù: "ho regalato il Taranto a Zerbo" ha dichiarato al microfono di Gianni Sebastio. E Rinaldo Zerbo si è ritrovato a dover allargare il suo campo d'azione: come aveva dichiarato ai nostri microfoni, Zerbo era qui per proporre a Giove la rifondazione del settore giovanile e si è ritrovato tra le mani tutto il giocattolo. Da papà del calciatore a presidente il passo è breve. E probabilmente questo quasi inaspettato epilogo lo porterà a dover rivedere tanti aspetti.
Dopo l'assurdo monologo di Giove di ieri sera, sono subito sorti dei dubbi che devono essere necessariamente sciolti agli occhi della città da parte dei principali attori di questo film. Innanzitutto: questo passaggio di proprietà può avvenire senza il processo visto con Apex, ovvero la rinuncia al diritto di prelazione da parte dei soci di minoranza? Gira un post di Gianluca Sostegno, già nel Direttivo della APS Taras, dove comprendiamo che si, e questa eventualità sia già capitata in occasione proprio dell'avvento della presidenza Giove. Naturalmente, immaginiamo, che l'attuale Direttivo, capeggiato da Rodolfo De Molfetta, si stia attivando per avere conferma su questa procedura.
Di Rinaldo Zerbo conosciamo i suoi trascorsi burrascosi ad Alessandria, che hanno lasciato, sembra, anche strascichi giudiziari con Ninni Corda, un uomo di calcio che non è proprio "dolce di sale", come si dice a Taranto. Sappiamo che è il papà di un calciatore del Taranto: ancora, però, non sappiamo se sia a tutti gli effetti il Direttore Generale del Taranto, in quanto nessuno ha saputo darci questa conferma. In attesa che Massimo Giove e Rinaldo Zerbo si rechino dal notaio per questo cambiamento epocale, abbiamo già delle domande per lui. Nessun terzo grado, attenzione, ma la normalità delle cose, ovvero conoscere i suoi soci (amici piemontesi e svizzeri, secondo quanto dichiarato da Giove), così come sarebbe interessante conoscere il suo piano industriale.
Se davvero Rinaldo Zerbo dovesse diventare il nuovo proprietario del Taranto (il condizionale è sempre d'obbligo), ha tanto lavoro da fare, costruendo sulle macerie lasciate da Giove: dai rapporti istituzionali con il Comune e il Commissario ai Giochi alla ricostruzione di un organigramma e delle figure societarie serie e di spessore, dal rapporto coi tifosi organizzati a quello con la stampa, che nell'era Giove ha vissuto con l'aut aut del "o con me o contro di me", con una lista lunga di giornalisti nella sua lista nera.
Cosa ci riserverà l'era Zerbo? Lo chiederemo direttamente a lui, sperando che almeno lui conosca ed applichi, rispetto ad altri, il significato della parola "dignità".