
foto Luca Barone
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Roberto Orlando |
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Avvisiamo fin da ora, saremo partigiani. Saremo faziosi, perché cercheremo di essere dalla parte del Taranto e di Taranto perché in ballo c'è il futuro del calcio di casa nostra, quello della fede dei nostri padri, parafrasando il celebre romanzo di Alan Edge. Già da diverse settimane non ospitiamo più né cerchiamo i vecchi e nuovi personaggi che non possono fare bene, secondo noi, a Taranto. E lo facciamo perché non sarà un clic in più ad arricchirci (figurati!) ma è questione di riportare il discorso calcistico sul versante della dignità: nessuna critica nei confronti dei colleghi che hanno deciso di dare spazio a vecchi e nuovi volti della disfatta tarantina, da avventurosi forestieri a pluri pregiudicati ex galeotti, dai coccodrilli di vecchia data fino all'attuale proprietario del Taranto, che non dimentichiamo è sempre il signor Massimo Giove. I tifosi e tutto l'ambiente non sa che farsene di questi personaggi, nocivi all'ambiente sportivo rossoblù.
L'unica strada percorribile per garantire una società solida, trasparente, con i soldi (giusto per parlare terra terra), è l'azione politica del prossimo Sindaco di Taranto. Purtroppo lo specchio attuale della nostra città è quella del disastro più totale, ma se è vero che nell'anno zero le possibilità di ripartire al meglio sono molteplici, allora questo è il momento. Ma con l'interesse diretto di tutti gli attori. L'idea, nata dal collega Dario Gallitelli di Studio100, è quella di riprendere l'esperienza di Palermo e Bari, ovvero far si che il Sindaco attui una procedura esplorativa per l'acquisizione di manifestazione di interesse per l'iscrizione di una nuova squadra cittadina.
Un bando dove regni la chiarezza su chi sono i soci, quanto "pesa" il loro portafogli, che non abbiano avuto a che fare con la giustizia ordinaria e sportiva e che rispettino ogni requisito richiesto da FIGC e dal Comune stesso. E che il soggetto economico interessato alla società sia scelto con il coinvolgimento dei tifosi, rappresentanti del tifo e storici del Taranto. Insomma, dobbiamo pretendere persone per-bene, che persone per-male ne abbiamo e ne abbiamo avute fin troppe.
L'abbiamo detto all'inizio, saremo partigiani, ovvero saremo di parte. Perché adesso tutti dobbiamo davvero essere dalla parte della nostra città e dei nostri colori. Tutto il resto è malafede.