
Salvatore Massari - foto Luca Barone
Salvatore Massari - foto Luca Barone
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Maurizio Calò |
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Salvatore Massari, direttore sportivo del CJ Basket Taranto, si concede ai microfoni di MondoRossoBlù.it con una lunga intervista spaziando dai sentimenti personali alle prospettive del club nel prossimo futuro. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.
Direttore Massari, qual è stato, innanzitutto, il Suo stato d'animo nel giorno in cui il CJ Basket Taranto ha deciso di ritirarsi dal campionato in corso mettendo fine a questo percorso sportivo?
''Lo stato d'animo è stato quello di una grandissima amarezza mista a delusione. Diciamo un mix di sentimenti che che mi hanno pervaso. E' stata una decisione sofferta ma, nello stesso tempo, ponderata. Il tutto è stato deciso sulla base di tanti incontri che abbiamo fatto con tutti i dirigenti della società. Devo dirti che proprio l'ultima riunione che abbiamo fatto da cui è scaturita la decisione definitiva di ritirarci dal campionato è stata quella più emozionante. E' una decisione che abbiamo preso insieme a tutte le componenti del CJ Basket Taranto. Era un momento difficile per tutti e soprattutto un momento complicato per la società e non solo da un punto di vista economico. E' stato un momento particolare anche perchè, pur continuando a giocare, avremmo dovuto trovare un'altra sede dove giocare ed allenarci perchè ci avrebbero chiuso di li a breve il PalaRicciardi e sarebbe stato davvero un grosso problema continuare''
Lei è una colonna di questa società e lo è stato sia da giocatore che ora da dirigente. Cosa è per lei questo club e cosa rappresenta?
''Io vedo il CJ Basket Taranto come un contenitore di passione. Più o meno tanti ragazzi tarantini della mia generazione che hanno giocato a pallacanestro sono passati dal Cus Jonico. Devo dirti che molti hanno anche avuto la bravura e la fortuna di continuare anche dopo aver giocato, stavolta nelle vesti di dirigenti. D'altronde io dico sempre che quando rimani nel mondo dello sport e collabori con le società lo fai soprattutto per la passione che hai per lo sport di cui ti occupi e in questo caso della pallacanestro. Io, una volta finito di giocare, qualche anno fa, sono stato chiamato da Sergio ( cfr. Cosenza) e Roberto ( cfr. Conversano) e mi hanno prospettato la possibilità di diventare dirigente del CJ Basket Taranto. Accettai con entusiasmo spinto, appunto, dalla passione. E' tutto successo per caso ma fu davvero tutto spontaneo e sincero".
Guardando al futuro, da un punto di vista tecnico, come intende muoversi la società?
''Innanzitutto vanno risolte le questioni con la Federazione perchè ovviamente sono fondamentali per poi mettere una riga e ricominciare. Io, in realtà, non vedo grandissime difficoltà nella ripartenza e nel dare continuità a quello che già abbiamo fatto quest'anno. Dobbiamo ripartire da Taranto e dai giovani tarantini a prescindere dalla categoria di appartenenza".
Quanti giovani cestisti del territorio ci sono che giocano ancora a basket e quali sono i loro margini di crescita? C'è ancora vita nel basket tarantino?
''I giovani che giocano a basket a Taranto sono tanti e molti sono di belle speranze. Sono tanti gli iscritti anche perchè il basket è uno degli sport più praticati in generale e soprattutto nella nostra città. Abbiamo un ottimo settore giovanile con qualità importanti. Già quest'anno abbiamo lanciato qualche giovane che ha giocato in serie B e la cosa più bella è che, nonostante il nostro ritiro dal campionato, abbiamo ricevuto tantissime richieste per i nostri ragazzi anche grazie alla vetrina importante che hanno saputo sfruttare. Abbiamo avuto tante soddisfazioni da questo punto di vista anche grazie al lavoro della Virtus, una collaborazione molto proficua in tal senso. Devo dire che la stoffa c'è e bisogna continuare su questa strada".
Direttore, infine, cosa si augura per il futuro del basket tarantino, e, in particolare, per il CJ Basket Taranto?
''Bisogna assolutamente dare continuità al lavoro svolto negli anni e anche ultimamente. Ti dico, però, che ovviamente il tutto non è semplice laddove poi non vi sono strutture adeguate a fare un certo tipo di lavoro. In questo momento tutto è più difficile a causa delle carenze infrastrutturali che abbiamo a Taranto. Senza strutture non c'è futuro. O hai quello o diventa un'impresa fare sport in qualsiasi territorio".