
foto Luca Barone
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Maurizio Calò |
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Le domeniche continuano a passare inesorabili con quella sensazione di abitudine a non vedere più calcio a tinte rossoblù e con una sorta di rassegnazione ad un futuro incerto e pieno di incognite. Sebbene ci siano dei segnali con la nascita della Fondazione del Mediterraneo voluta da Massimo Ferrarese (ancora da perfezionare e da approfondire negli aspetti più pratici), la tifoseria jonica e tutta la città attende con trepidazione che ci sia qualche sussulto, qualche linea di futuro, qualche idea concreta.
Il passo della costituzione della Fondazione che verrebbe in aiuto alle sorti del calcio tarantino non va certo di pari passo con la certezza che all'orizzonte vi sia seriamente qualcuno pronto a far ripartire la macchina del calcio a Taranto. Come se si aspettasse la prossima mossa di Ferrarese? Ecco la domanda che, forse, da più parti alcuni pongono in essere. Si percepisce, infatti, un certo silenzio tra il mondo imprenditoriale e quello politico. La campagna elettorale per le elezioni comunali a Taranto, probabilmente, influenza molto. L'argomento non è toccato da nessuno perchè potrebbe essere strumentalizzato e portato alle estreme conseguenze.
Sta di fatto che un mese preciso è passato dall'esclusione del Taranto dal campionato. Oggi il tifoso tarantino ha una sola certezza. Quella di vedere giocare gli altri essendo costretti a guardare da lontano un pallone che rotola. La sola immagine è quella dello stadio Iacovone interessato dai lavori di riqualificazione che procedono nella speranza di essere pronti alla kermesse dei Giochi del Mediterraneo nel 2026. Il solo fotogramma che può davvero essere il simbolo di qualcosa che guardi al futuro. Di sicuro, però, si dovrà poi alimentare quel contenitore, renderlo fruibile, efficiente. E con una squadra che rappresenti la città.