
Angelo Buonfrate, dagli studi di Antenna Sud
Angelo Buonfrate, dagli studi di Antenna Sud
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Redazione MRB.it |
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"Non vogliamo che gli impianti sportivi realizzati per i Giochi del Mediterraneo restino cattedrali nel deserto." È questo il cuore dell'intervento dell'avvocato Angelo Buonfrate, presidente della neocostituita Fondazione del Mediterraneo per lo Sport, intervenuto nel corso della trasmissione Rossoblu, in onda su Antenna Sud, parlando del primo bilancio delle attività della Fondazione, insediatasi da poco più di una settimana. Un messaggio chiaro, che parte da una domanda fondamentale: "Cosa succederà dopo i Giochi del Mediterraneo?"
Buonfate ha ricordato come l'iniziativa sia nata da un'idea di Massimo Ferrarese, fondatore della Fondazione, prendendo spunto da quanto già previsto per i Giochi Olimpici di Cortina 2026, dove il governo ha istituito un forum per la sostenibilità dell'eredità olimpica. “Anche Taranto deve affrontare questa sfida – ha spiegato Buonfate – garantendo la continuità e la fruibilità delle infrastrutture sportive nel tempo, in particolare stadio e palazzetto dello sport.”
Con una visione orientata alla sussidiarietà rispetto alle istituzioni, la Fondazione si propone come catalizzatore di risorse economiche, sociali e progettuali. Il presidente ha parlato di un “movimento di cittadinanza attiva”, che si sta già muovendo attraverso incontri con cittadini, associazioni e imprenditori. “C'è fermento, voglia di partecipare”, ha sottolineato.
Uno dei temi centrali è la possibilità che Taranto, in futuro, debba affrontare la gestione del titolo sportivo del club calcistico cittadino. “Oggi è solo un'ipotesi – chiarisce Buonfate – ma nel caso il titolo tornasse nelle mani della FIGC e del Comune, la Fondazione potrebbe costituire una società veicolo per partecipare al bando.”
La Fondazione ha già previsto due categorie di partecipanti: ordinari, con una quota minima di 10.000 euro, e istituzionali, per enti pubblici come Comune, Regione, CONI e altri, che possono aderire senza necessariamente versare contributi economici.
Un altro obiettivo è fornire supporto alle società dilettantistiche che vorranno gestire le strutture sportive dopo i Giochi. “Non possiamo gestire direttamente gli impianti – precisa Buonfate – ma possiamo finanziare progetti e sostenere chi vorrà farlo.” Tra le proposte: sviluppare collaborazioni con le università locali per formare professionisti nella gestione degli impianti sportivi e del marketing degli eventi.
Infine, un appello: “La Fondazione non distribuisce utili, non promette ritorni economici. Ma possiamo garantire un ritorno in termini di visibilità, agevolazioni fiscali e, soprattutto, nel bene della città. È un progetto ambizioso, certo, ma se ci crediamo tutti, possiamo davvero cambiare il destino dello sport a Taranto.”